Si ripubblica di Simmel il saggio “Il povero”, 1908, con uno scritto
precedente in tema, “Sull’avarizia, lo spreco, la povertà”, 1899. Una
riflessione germinale, sulla povertà in ambito relazionale, che stimolerà molti
studi successivi (tra essi, qui non citati, i due molto proficui di Ernesto
Rossi e di Vincenzo Paglia, il vescovo di Terni). La riproposta si segnala per l’ampia
introduzione di Donatella Simon. Che è una storia della sociologia della
povertà, il filone tra i più recenti della recente disciplina, ma già articolato.
Dall’approccio positivistico, sul quale Simmel s’innesta, alle teorie “dinamiche”,
che fanno perno sul concetto di “agency” (Margaret Archer). Passando per la “prospettiva
relazionale”, l’etica del lavoro, il consumerismo, i “nuovi poveri”. E per Achille
Ardigò, Bauman, e il filone delle “capacità”, avviato da Amartya Sen e
sviluppato da Martha Nussbaum.
Simmel viene prima, al
trapasso dalla carità all’assistenza, dal privato al pubblico. Assistenza
privata o pubblica per la povertà? Entrambe: “L’assistenza privata risponde
alle sua cause individuali. Ma solo la collettività può cambiare le circostanze
economiche e culturali fondamentali che causano quelle condizioni”. Con la mobilità
libera, l’obbligo dell’assistenza pubblica
si è trasferito dal Comune allo Stato.
L’assistenza è conservatrice – la conclusione è sempre quella delle
prime leghe antipovertà in Inghilterra. E dev’essere sussidiaria, il lavoro è
la migliore soluzione. Ma è meglio pubblica, Simmel fa un passo avanti rispetto
alla posizione liberale – Tocqueville, per dire il più celebre, era invece a
favore dell’assistenza privata, ai fini del controllo, e anche dell’efficacia
del sostegno (“Mémoire sur le paupérisme”): “L’elemosina individuale stabilisce
legami preziosi tra il ricco e il povero”, può essere tempestiva e risolutiva, essendo
indirizzata a una situazione particolare, e rafforzare nel beneficiario, con la
gratitudine, la volontà di reagire. Ma lo Stato ha anche il dovere di regolarla,
sempre in funzione sussidiaria, sia in relazione alla gravità della crisi, alla
durata, al numero di persone coinvolte, sia in relazione alle esigenze di
bilancio, riducendola. Non c’è una soluzione.
Georg Simmel, Sulla povertà,
Franco Angeli, pp. 128 € 16,50
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