mercoledì 23 maggio 2018

L’Italia a credito

Ieri, vent’anni fa, il debito s’imponeva:
“Si fanno Boc, obbligazioni comunali, Napoli fa prestiti, Roma fa prestiti, si faranno magari i Boos, per le attività sportive, o i Boac, per le attività culturali (culinarie?), pronubi banche e finanziarie anglosassoni evidentemente disinteressate – non cattivi, mediatori che volentieri finanziano tutto accollandone le cartelle agli ignari sottoscrittori che fanno capo alla City e a Wall Street.
“La finanza estera – fare debiti all’estero – è meno controllata. Ma tutto ciò è noto. Fu fatto a più riprese con la Germania di Weimar, anch’essa in ristrettezze finanziarie. Non c’era comune o consorzio che non prendesse soldi a prestito a Londra o a New York per finanziare una piscina o un pezzo di autostrada – Adenauer, il cancelliere parsimonioso, allora sindaco di Colonia, più di tutti. Senza patrimonio e senza base economica: chi vivrà pagherà”.

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