È forse inevitabile nelle celebrazioni – si parla di Marx per i 170
anni del “Manifesto” e i 200 della nascita. Come per il film “Il giovane Karl
Marx”. Oppure è presto per fare bilanci. Questo è più probabile. L’unica novità
sarebbe cadere nell’equivoco della Santa Russia di Putin, scoprire che Marx era
antirusso, aborriva anzi la Russia, lo zar non solo, anche la sua storia. Di “scoperte”
di questo genere Marx sarebbe prodigo – assimilava disinvolto l’Italia, di cui non
conosceva nulla, solo il nome di Dante, all’India. Ogni tanto sbagliava, si divertiva anche. Mentre di fatto resta la pezza d’appoggio e il pilastro del
dispotismo in troppi posti, in Cina, in Vietnam, in Corea del Nord, a Cuba.
Marx riletto – ma nessuno lo rilegge, non è nemmeno in edizione – è un
liberale conseguente. Cioè un libertario, giusto l’assunto di liberale in von
Hajek. E in questo senso, anarcoide, un facinoroso. La scienza politica lo direbbe
un settario ma era un attaccabrighe: ironico, sarcastico, ai nemici
non lasciava campo, e anche ai compagni non succubi – non si faceva mai mancare una
battuta. Fu così che da libertario è diventato pilastro di dispotismi.
Marx fu pure molte cose, volle esserlo, per multipli innesti sulla formazione filosofica hegeliana. Per cui finisce nelle materie specifiche per figurare autodidatta, convintissimo dell’ultimissima idea, cioè, e superficiale. Nelle logiche politiche, nelle politiche internazionali, e nell’economia – si richiama a Ricardo, ma la sua economia politica al confronto è chiacchiera.
Marx fu pure molte cose, volle esserlo, per multipli innesti sulla formazione filosofica hegeliana. Per cui finisce nelle materie specifiche per figurare autodidatta, convintissimo dell’ultimissima idea, cioè, e superficiale. Nelle logiche politiche, nelle politiche internazionali, e nell’economia – si richiama a Ricardo, ma la sua economia politica al confronto è chiacchiera.
È anche uno che non ha mai lavorato (faticato). In questo senso il
prototipo e il sogno dell’intellettuale, altra specie in disuso, fino a ieri
dominante, di cui non si sa più che dire. Un antiquariato biedermeier - inoffensivo cioè, non volendo imputargli i dispotismi, nemmeno il Pci - più che vintage, essendo “morto” di recente (ma questo non gli sarebbe piaciuto).
Antonio Carioti (a cura di), Karl
Marx vivo o morto?, Solferino, pp. 332 €12,90
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