L’incredibile
serie di involucri alimentari in plastica imposta da Bruxelles Col tocco finale della busta biodegradabile
per la spesa, da pagare a parte. Per smaltire le riserve di borsoni in plastica
– totalmente inadatti a fare la spesa, arrivando a contenere dieci e più kg.,
non trasportabili a mano.
La commistione
di materiali diversi negli imballaggi, plastica-carta-scontrino fiscale, che
rendono impossibile il riciclaggio e zavorrano l’indifferenziata..
Gli insetticidi anti-zanzara
che dichiaratamente sterminano le rondini, i rondoni, i balestrucci, le cince,
le capinere, le api e le farfalle – e gli uomini no?
I fitosanitari che sono insetticidi.
Il vino migliorato con i solfiti.
I fitosanitari che sono insetticidi.
Il vino migliorato con i solfiti.
Tre stazioni di
servizio di primario marchio che nel raggio di 50 m. espongono questi tre prezzi
nella stesa mattinata della benzina verde: 1,62, 1,79, 1,92. I margini sono
tali che si può “pazziare”.
Il diesel che
va fuori legge, dopo quaranta anni di utilizzo verde privilegiato, in quanto il
filtro antiparticolato, contro le polveri sottili, è insufficiente – è sempre
stato insufficiente.
Ma il diesel ultima generazione inquina meno, polveri inclusi, dell’ibrido elettrico. Che invece si protegge con finanziamenti pubblici e si vuole imporre.
L’elettrico inquina di più a prescindere dallo smaltimento delle batterie, mezza tonnellata per ogni veicolo, rifiuto altamente tossico.
Si impone l’auto elettrica perché le case tedesche ci puntano. Perché la Cina andrà a elettrico e il mercato grande dell'auto è la Cina. Che non si pone problemi di inquinamento, malgrado faccia finta di avere firmato gli impegni di Parigi: ha il quasi monopolio della produzione - inquinante - di batterie, e si propone per il big business del trattamento delle batterie esauste - le batterie durano sette-otto anni.
Ma il diesel ultima generazione inquina meno, polveri inclusi, dell’ibrido elettrico. Che invece si protegge con finanziamenti pubblici e si vuole imporre.
L’elettrico inquina di più a prescindere dallo smaltimento delle batterie, mezza tonnellata per ogni veicolo, rifiuto altamente tossico.
Si impone l’auto elettrica perché le case tedesche ci puntano. Perché la Cina andrà a elettrico e il mercato grande dell'auto è la Cina. Che non si pone problemi di inquinamento, malgrado faccia finta di avere firmato gli impegni di Parigi: ha il quasi monopolio della produzione - inquinante - di batterie, e si propone per il big business del trattamento delle batterie esauste - le batterie durano sette-otto anni.
Il
biocarburante nel gasolio: il 15 per cento di biocarburante obbligatorio nel
diesel causa una sovrapproduzione di
elementi incombusti. Che si disperdono nel motore e nell’aria.
La benzina
senza piombo riduce gli ottani e sovrapproduce residui e resine.
Con e senza
piombo, le benzine hanno la stessa percentuale di aromatici. Che non sono
tossici, ma non raccomandabili.
Invece del
piombo o del benzene, la benzina verde contiene come additivo antidetonante,
per aumentare il numero di ottani, l’MTBE, Metil-t-butil-etere. Che è meno
velenoso nell’atmosfera, ma è solubile in acqua, a differenza degli altri
additivi, e inquina le falde acquifere.
L’olio per motori
verde contiene lo zinco ditiofosfato (ZDTP). Che non ha controindicazioni, ma
se casualmente in contatto con l’MTBE diventa un gas nervino.
Molte le
situazioni di privilegio camuffate da ecologia.
Capalbio, isola
verde in Maremma, è cinquanta km. di inquinamento. Per la differenza di
emissioni di CO2, anidride carbonica, tra una macchina che deve cambiare marcia
ogni pochi metri sull’Aurelia per i limiti variabili di velocità e una che farebbe
lo stesso percorso in sesta in autostrada.
Senza contare
gli incidenti, anche mortali. Questo per favorire una comunità che vive in una
campagna brulla, senza un albero all’orizzonte, che evidentemente non pianta, e
passa i quattro mesi estivi al fresco dell’aria condizionata: Ambiente?
La favola della
raccolta diversificata della spazzatura, un modo come un altro per i Comuni di
finanziarsi, Senza effetto sull’ambiente, se non il riciclo della carta e, in parte,
della plastica.
Si pagava una
volta per la raccolta del ferro, pagava chi lo raccoglieva, ora si paga chi lo
raccoglie
Lo stesso per l’erba:
si facevano ricchi appalti negli aerodromi, e nei parchi comunali, per lo
sfalcio dell’erba. Un uso ora sostituito dai mangimi. Che si potrebbe sostituire,
con grandi vantaggi, utilizzando lo sfalcio come biomasse. Ma le biomasse non
possono partire: sarebbe comodo ricavare energia dal trattamento dei rifiuti
decomponibili, ma non si può – nessuno vuole l’impianto.
Peggio per il
compostaggio, riutilizzo dei decomponibili alla portata d tutti, che tanto aiuterebbe i
condomini a tenere in ordine gli spazi verdi condominiali, oltre che a
risparmiare, ma non si può.
Si paga
peraltro cara la raccolta differenziata, nel presupposto che il riciclo
riduca l’indifferenziata e l’inquinamento. Una beffa doppia.
Il diesel auto va in pensione
perché inquinante dopo decenni di sconto fiscale, pagato cioè dai contribuenti, in quanto
meno inquinante.
Lo stesso, a costi
abnormi, avviene per gli “oneri di sistema”, che sono la metà della bolletta elettrica. Ognuno sovvenziona,
pagando il kWh il doppio, le fonti di energia cosiddette non inquinanti:
fotovoltaico, eolico, biomasse, di cui non si sa il contributo reale all’approvvigionamento,
e comunque per qualche verso esse stesse inquinanti. Dei pannelli solari non si è ancora individuato
uno smaltimento non inquinante, a fine ciclo. Dell’eolico è a tutti nol’inquinamento sonoro e
paesaggistico. Le fonti alternative sono allo stato solo una rendita gigantesca, pagata dai contribuenti,
per produttori, dall’Enel in giù, sull’onda dell’autonomia energetica e non dell’ecologia.
Per affrancarsi cioè dagli idrocarburi, che sono di importazione. Che però non affrancano, e
non potrebbero.
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