Nardella e Rossi, sindaco e governatore di Firenze, organizzano
mercoledì una manifestazione contro il razzismo, cioè contro Salvini. E
presidiano personalmente la piazza, soli ma non importa: la “notizia” corre sui
media, e questo conta.
Poi, la stessa notte, i furti in casa non si fermano. Con
scasso, con gli inquilini dentro, con violenza, un paio a opera di rom. E la
coincidenza non può passare sotto silenzio – “scuote la città”, dicono le
cronache. .
Con la ovvia conclusione di una delle vittime: “Il razzismo non
c’entra nulla, è la legalità che manca, e il diritto di sentirsi sicuri a casa
propria”. Ovvia, ma non per il sindaco e il governatore, impegnati come sono al
rinnovamento del Pd, candidati al suo governo.
Ora, non è che Firenze faccia eccezione e il Pd sia immune ai
furti in casa, L’altro mese toccò a Romano Prodi, che sconsolato disse: “Ci hanno
preso la nostra vita. Ci hanno portato via tutti i ricordi, di mia moglie e miei”. E da allora
non parla.
Ma che c’entra questo con la politica?
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