Ma Macron non è un caso. La Francia lo è. Da almeno un decennio.
Da quando Sarkozy voleva imporre all’Italia un taglio di bilancio di 50
miliardi l’anno, lui che tranquillamente sforava tutti i tetti euro alla spesa
e al deficit di bilancio. E al rifiuto fece la sceneggiata dei sorrisetti
ironici con Angela Merkel – la quale, quando Sarkozy andava a dormire, rideva di
lui con la sua squadra al bar dell’albergo, rappresentandoselo come un
gallinaccio col petto in fuori. Poi, solo per invidia dell’Italia, fece la
guerra a Gheddafi, suo grande finanziatore. Danneggiando l’Eni, e riaprendo le
frontiere all’immigrazione selvaggia, verso l’Italia. Oltre che distruggendo la Libia, quei quattro africani. Cinque anni di Hollande
non hanno visto una sola parola, nonché un gesto, di intesa con l’Italia. Si è
preso il comando di Frontex, in sostituzione dell’italiana Mare Nostrum, ma non
ha saputo risolvere il problema immigrazione, che al contrario è esploso selvaggio. Macron
è storia recente.
La Francia è gelosa dell’Italia? E perché? Mezza Italia le è stata svenduta, dai grandi marchi alle banche,
la grande distribuzione, l’alimentare, l’acciaio, grazie al partito francese,
il Pd ex Pci: non le piace, non le basta?
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