Non
un racconto picaresco, come la geografia lascia intendere. Una sorta di “Mille
e una notte”, attornoal giovane Alu, un nome che significa “testa a spunzoni”, invidua il personaggio,
ma è anche evocativo. Con infinite voci, scene e immagini di personaggi, in un
correlato solo apparentemente dispersivo. Quale sembra essere la cifra di una
narrativa “indiana”, o almeno di quella nota, da Rushdie a A. Roy.
Il
cerchio è della sragione. La frenologia con lo scientismo, e la semplificazione
- il clima Excelsior evidentemente è stato anche indiano, nel Raj cone a Parigi
e Londra. E l’equivoca religione delle sette d’autore. Un’avventura
multiltitudinale, di popoli e paesi diversi. Alla fine senza senso e senza
scopo: del reale la cui unica ragione èdi esistere – tra questa scienza e
questa religione….
Amytav Ghosh, Il cerchio
della ragione, Einaudi pp. 498 € 12
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