martedì 19 giugno 2018

Letture - 348

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Bici – Faceva male alle donne. Vernon Lee racconta, in “My bicycle and I”: “Negli anni 1890, i critici sostenevano che  le donne che montavano biciclette sarebbero finite più facilmente a  professare la prostituzione o il lesbianismo”.
Falsi – Si commissionavano pitture di false rovine in Europa dal Cinquecento fino all’inizio dell’Ottocento. Nel Settecento, segno di distinzione delle residenze magnatizie erano le false rovine in giardino.

Gadda – Ma il “Pasticciaccio” un assassino ce l’ha. Era uscito a puntate su “Letteratura” prima che in volume. Che non si dice per non “spogliare” la lettura. Ma non ha nulla a che fare con la versione definitiva, che si diverte a montare il giallo invece del noir, con falsi indizi praticamente a carico di ogni personaggio.

Hater - È la specie più antica di comunicatori. Attraverso invettive, maledizioni, fatture, invocazioni ostili, scongiuri, malie, magie, sortilegi, assortiti di filtri e pratiche magiche. Documentata nella letteratura mesopotamica e egiziana, prima ancora che in quella  greca e romana. I romani arrivarono a istituzionalizzare le maledizioni, con le “Defictionum Tabellae”, lamine di piombo sulle quali si incidevano incantesimi e maledizioni, con la certezza che essi avrebbero prodotto il male della persona indicata. Lamine cattive anche nel nome: si chiamavano tavole di “trafittura”: una volta scritte, si trafiggevano con chiodi o punteruoli, nelle parti da colpire della persona odiata. E si seppellivano nei cimiteri, o nei pressi dei sepolcri, come supplica agli dei infernali ad assumere la\e persona\e odiata\e,  per una morte fra i tormenti – ferite, malattie.

Germanico, secondo Tacito (“Annali”, II, 69), fu vittima dei malefici di oscuri nemici. Tutt’attorno al suo cadavere, racconta, “si trovarono anche, a terra e sulle mura, dei brani di cadavere sottratti alle tombe, delle formule magiche, delle imprecazioni, il nome di Germanico inciso su lamine di piombo, ceneri di corpo umano arso soltanto per metà e intrise di di sangue nero, e altri malefici, cui si attribuiva il potere di votare le anime alle divinità infernali”. Germanico morente non si spiegava il suo destino, e lo attribuì ad avvelenamento.  

Mefistofele – Assimilato al diavolo, come Satana, Belzebù, in realtà non lo è. È personaggio della cultura popolare tedesca del tardo Medioevo, e si definisce nella storia di Faust, pubblicata anonima  nel 1587.Verrà subito celebrato da Marlowe, e successivamente da Goethe. Ma come demonio intellettuale, che tenta e blandisce le sue vittime, senza più lo zolfo, il fuoco, le catene, l’arsenale demoniaco. È uomo di spirito che alletta più che obbligare.
Anche Mefistofele era all’origine un mostro, di sembianze animalesche, brutto a cattivo.

Presepe – È l’arnia. C’è anche in Virgilio, “Ignavum fucos pecus a presepi bus arcent Virgilio, Georgiche, IV, 168.
Questo Virgilio cita Rabelais, a proposito del problema di Eudemone, come si cacciano i monaci da ogni buona compagnia, "come le api cacciano i calabroni dai loro alveari”.

Rolling Stones – Gianni Rivera, il calciatore del Milan divenuto parlamentare Dc, chiese nel 1990 la cancellazione dei concerti dei Rolling Stones in calendario a Roma, Torino e Milano in quanto agenti del diavolo. I concerti si tennero regolarmente, alle date previste, a Roma e Torino. A San Siro invece si ebbero tre settimane di rinvii, per i motivi più diversi. E quando a fine luglio, il 25, il concerto doveva infine avere luogo, Mick Jagger si beccò una laringite acuta.
I Rolling Stones erano in fama di gruppo demoniaco dal 1970, da “Symphony for the Devil”.

Romanzo – È la;morte per Foucault: “Il romanzo è una morte; fa della vita un destino, del ricordo un atto utile, e della durata un tempo gestito e significativo”.

Spoon River – È modellato sull’“Antologia Palatina”. Edgar Lee Masters a un certo puto volle raccontare il suo paese. Pensò a un romanzo, poi, sulla traccia della “Antologia Palatina”, lo raccontò in poemetti. Tutti di eguale dimensioni e caratura. Per questo ambientandolo nel luogo più egualitario di tutti, il cimitero.

Viaggio – Non c’è una letteratura di viaggi in Italia, che pure l’ha inventata, con Marco Polo. Niente al confronto della letteratura francese  tedesca, inglese, americana, anche russa. Pasolini, Moravia si rileggono con raccapriccio. Anche Malaparte. Si salvano Alvaro, “I maestri del diluivo” e le corrispondenze dalla Germania, anche le corrispondenza dalla bonifica mussoliniana, e Gozzano sull’India.

letterautore@antiit.eu

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