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martedì 26 giugno 2018

Letture - 349

letterautore


Apollo – Quello di Nietzsche è molto tedesco. È una delle due tipologie del tedesco che poi saranno delineate da Thomas Mann, nella “Montagna magica” e in “Doktor Faustus”: il ragionatore, democratico, progressista – l’altro è il tipo sulfureo (dionisiaco secondo Nietzsche), che dà libero corso alle passioni, verso un destino ineluttabilmente funesto. Di suo era l’uno e l’altro, dispensava luce (oro),  verità, poesia, e la peste. Suonava la cetra, ed era crudele, al punto che dovette lungamente espiare. Più noto era in antico come il dio delle epidemie, cattivo, malevolo.

Christina – È Annemarie Schwarzenbach nel memoir del loro viaggio verso l’India nel 1939-1941 che Elsa Maillart scrisse col titolo “La via crudele”. Christina era il nome che A.Schawarzenbach dava a Erika Mann nel suo romanzo d’esordio “Gli amici di Bernhard”.

Don Chisciotte - È l’uomo malato di libri: “A forza di dormir poco e legger molto, (gli) si prosciugò talmente il cervello, che perse la ragione”.

Galileo – Era di cultura classica, e tale rimase, senza discontinuità. Diversamente da Keplero, da Copernico anche, chiusi nel loro mondo di ricercatori. O per altro verso di Bacone, il primo epistemologo o filosofo della scienza, anche lui chiuso nel suo mondo nuovo. Aperto e incline alla filosofia, alla scrittura, anche al teatro. Sapeva cioè collegare i suoi interessi specifici a quelli storici, culturali, “evoluzionistici”: nella continuità. Come i grandi letterati dell’epoca, Milton, lo stesso Shakespeare, che avevano cognizione del “dibattito” scientifico, della scienza delle cose.

Hitler - Fino ai trent’anni, e ne visse in tutto cinquantasei, non aveva deciso se fare l’artista di strada in Italia, vendendo acquerelli, o tentare la bohème a Schwabing.

Th. Mann – Se ne può fare uno satanico, agevolmente, accanto al gentiluomo storico e politico inappuntabile, scrittore metodico professionale. Egli stesso Doktor Faustus. Non il musicista sterile e ambizioso che si celebra con un patto col diavolo – tema peraltro non nuovo. Ma il mentitore a se stesso sì. “La vita del compositore tedesco Adrian Leverkuhn raccontata da un amico” si può anche dire un selfie, involontario, dietro il modello Pfitzner, il musicista di Monaco, prima grande amico di Th. Mann, poi grande nazista, proprio per essere celebrato subito. Per molti racconti, “Morte a Venezie” non solo. Per le (non) garbate prese in giro dell’ebraismo uxorio, “Sangue velsungo”, “L’Eletto”. Per i figli maggiori: quanti giovani non hanno distrutto Klaus e Erika, con la scusa di liberarli, camuffi di ogni trasgressione à la page, delle droghe come dell’incesto, viziatissimi e manipolatori cattivissimi. Una volta consacrati dall’antinazismo, anche loro, due bulldozer, altrettanto insensibili.
Come gli stesso dice nello stesso “Doktor Faustus”: “Nascondersi nell’infanzia, o nelle sue circostanze esteriori, può essere prova d’attaccamento, ma rivela tratti preoccupanti nella vita psichica d’un uomo”. Lui lo evitò sempre, ma non si nascose del tutto – non per una ragione di verità (la vanagloria dell’autore è sterminata)

Nietzsche - “Trent’anni. La vita diviene difficile. Non vedo motivo di essere lieto”. Sarà stato il pensiero più acuto di Nietzsche. L’avevano eletto filologo per aver derivato “buono” da “guerriero”, per l’assonante duonus: “Buono come uomo della disputa, della disunione (duo), come guerriero: si vede che nell’antica Roma costituiva la «bontà»”. Fu invece in disputa con Brandes, il suo scopritore, sull’origine divina dei goti: “Il tedesco «gut» non doveva significare «divino», l’uomo «di stirpe divina»? E identificarsi col nome del popolo, in origine dell’aristocrazia, dei goti?” Georg Brandes, che prima si chiamava Cohen, dissentì: “Götisch non ha nulla a che vedere con gut e Gott. È connesso con giessen, colui che emette il seme”..
Per questo apporto unico alla scienza fu professore a Basilea a ventiquattro anni, senza laurea, pensionato a trentasei in Riviera, l’estate a St.Moritz, Sils Maria e Marienbad, i prezzi delle patate comparando, senza vedere nulla. Approssimato e definitivo in tutto. Con gli erronei concetti di “apollineo” e “dionisiaco”. Che ancora fanno danni, per la potenza del germanesimo. Wilamowitz-Moellendorf, filologo vero, non esitò a demolirne le sciocchezze, ma il nome fa aggio.

Occidente – I racconti fondatori dell’Occidente sono uno di guerra e uno di viaggio – dell’assenza e della scoperta più che della famiglia o stanzialità, della patria, la casa, i figli – a loro volta destinati all’erranza.

Odissea – È una tessitura. Tutto il poema, non solo il lavoro di Penelope. Invisibile inesorabile intreccio. È la lettura di Citatio, “La mente colorata”,: “Un intreccio, jun ordito,  una trama, un tessuto, n tappeto di migliaia di filik”. L personaggio di Penelope si limita a “dire” quello che è inteso.  Anche a costo della inverosimiglianza del racconto – “i grandi narratori amano sempre l’inverosimiglianza”. Il personaggio Penelope si limita a “dire” quello che è inteso.
E per questo una “struttura sinfonica” – ancora Citati: un intreccio di temi, con variazioni, rifrese, estenuazioni, accelerazioni. “Il primo libro occidentale, dove due o tre grandi temi – Telemaco, Ulisse e i Proci –hanno per qualche tempo un’esistenza autonoma e poi si fondono, nella capanna dei racconti di Eumeo”. Come poi sarà “agli albori del romanzo europeo”: “Meister”. “Karenina” e la “Ricerca” “sono costruiti secondo il medesimo principio sinfonico”. Un’ arte che, venticinque secoli dopo, i romanzieri dell’Ottocento avrebbero appreso con fatica, e con un acutissimo senso della propria originalità letteraria”.

Sinergie – La giovanissima cantante di “Amici”, Mediaset, diventa cult dì facebook, milioni di followers, scrittrice per giovani bestseller di Mondadori, celebrata in tutte le pubblicazioni del gruppo, promossa nelle librerie, presentata a Pontremoli (Bancarella) e, tra luglio e agosto, nelle più affollate località di villeggiatura, nelle librerie del gruppo e altrove, caffè, piazze, librerie locali. Questo è ben fatto. 

Sogno – La vita è sogno viene da lontano. Già l’uomo di Pindaro è “l’ombra di un sogno”, - “Ottava pitica”, 5.

letterautore@antiit.eu

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