Apollo – Quello di Nietzsche è
molto tedesco. È una delle due tipologie del tedesco che poi saranno delineate da
Thomas Mann, nella “Montagna magica” e in “Doktor Faustus”: il ragionatore, democratico,
progressista – l’altro è il tipo sulfureo (dionisiaco secondo Nietzsche), che
dà libero corso alle passioni, verso un destino ineluttabilmente funesto. Di
suo era l’uno e l’altro, dispensava luce (oro),
verità, poesia, e la peste. Suonava la cetra, ed era crudele, al punto
che dovette lungamente espiare. Più noto era in antico come il dio delle epidemie, cattivo, malevolo.
Christina – È Annemarie Schwarzenbach
nel memoir del loro viaggio verso l’India nel 1939-1941 che Elsa Maillart
scrisse col titolo “La via crudele”. Christina era il nome che A.Schawarzenbach
dava a Erika Mann nel suo romanzo d’esordio “Gli amici di Bernhard”.
Don Chisciotte - È l’uomo malato di libri:
“A forza di dormir poco e legger molto, (gli) si prosciugò talmente il
cervello, che perse la ragione”.
Galileo – Era di cultura classica, e tale rimase, senza discontinuità. Diversamente
da Keplero, da Copernico anche, chiusi nel loro mondo di ricercatori. O per
altro verso di Bacone, il primo epistemologo o filosofo della scienza, anche
lui chiuso nel suo mondo nuovo. Aperto e incline alla filosofia, alla
scrittura, anche al teatro. Sapeva cioè collegare i suoi interessi specifici a
quelli storici, culturali, “evoluzionistici”: nella continuità. Come i grandi
letterati dell’epoca, Milton, lo stesso Shakespeare, che avevano cognizione del
“dibattito” scientifico, della scienza delle cose.
Hitler - Fino ai
trent’anni, e ne visse in tutto cinquantasei, non aveva deciso se fare
l’artista di strada in Italia, vendendo acquerelli, o tentare la bohème a Schwabing.
Th. Mann – Se ne può fare uno satanico, agevolmente, accanto al gentiluomo
storico e politico inappuntabile, scrittore metodico professionale. Egli stesso
Doktor Faustus. Non il musicista sterile e ambizioso che si celebra con un
patto col diavolo – tema peraltro non nuovo. Ma il mentitore a se stesso sì. “La
vita del compositore tedesco Adrian Leverkuhn raccontata da un amico” si può
anche dire un selfie, involontario, dietro il modello Pfitzner, il musicista di
Monaco, prima grande amico di Th. Mann, poi grande nazista, proprio per essere celebrato
subito. Per molti racconti, “Morte a Venezie” non solo. Per le (non) garbate
prese in giro dell’ebraismo uxorio, “Sangue velsungo”, “L’Eletto”. Per i figli
maggiori: quanti
giovani non hanno distrutto Klaus e Erika, con la scusa di liberarli, camuffi di
ogni trasgressione à la page, delle
droghe come dell’incesto, viziatissimi e manipolatori cattivissimi. Una volta
consacrati dall’antinazismo, anche loro, due bulldozer, altrettanto
insensibili.
Come gli stesso dice nello stesso “Doktor Faustus”: “Nascondersi
nell’infanzia, o nelle sue circostanze esteriori, può essere prova
d’attaccamento, ma rivela tratti preoccupanti nella vita psichica d’un uomo”.
Lui lo evitò sempre, ma non si nascose del tutto – non per una ragione di
verità (la vanagloria dell’autore è sterminata)
Nietzsche - “Trent’anni.
La vita diviene difficile. Non vedo motivo di essere lieto”. Sarà stato il
pensiero più acuto di Nietzsche. L’avevano eletto filologo per aver derivato
“buono” da “guerriero”, per l’assonante duonus: “Buono come uomo della
disputa, della disunione (duo), come guerriero: si vede che nell’antica
Roma costituiva la «bontà»”. Fu invece in disputa con Brandes, il suo
scopritore, sull’origine divina dei goti: “Il tedesco «gut» non doveva
significare «divino», l’uomo «di stirpe divina»? E identificarsi col nome del
popolo, in origine dell’aristocrazia, dei goti?” Georg Brandes, che prima si
chiamava Cohen, dissentì: “Götisch non ha nulla a che vedere con gut e
Gott. È connesso con giessen, colui che emette il seme”..
Per
questo apporto unico alla scienza fu professore a Basilea a ventiquattro anni,
senza laurea, pensionato a trentasei in Riviera, l’estate a St.Moritz, Sils
Maria e Marienbad, i prezzi delle patate comparando, senza vedere nulla. Approssimato
e definitivo in tutto. Con gli erronei concetti di
“apollineo” e “dionisiaco”. Che ancora fanno danni, per la potenza del germanesimo.
Wilamowitz-Moellendorf, filologo vero, non esitò a demolirne le sciocchezze, ma
il nome fa aggio.
Occidente – I racconti fondatori
dell’Occidente sono uno di guerra e uno di viaggio – dell’assenza e della
scoperta più che della famiglia o stanzialità, della patria, la casa, i figli –
a loro volta destinati all’erranza.
Odissea – È una tessitura. Tutto il
poema, non solo il lavoro di Penelope. Invisibile inesorabile intreccio. È la
lettura di Citatio, “La mente colorata”,: “Un intreccio, jun ordito, una trama, un tessuto, n tappeto di migliaia
di filik”. L personaggio di Penelope si
limita a “dire” quello che è inteso. Anche a costo della inverosimiglianza del
racconto – “i grandi narratori amano sempre l’inverosimiglianza”. Il
personaggio Penelope si limita a “dire” quello che è inteso.
E per questo una “struttura sinfonica” –
ancora Citati: un intreccio di temi, con variazioni, rifrese, estenuazioni,
accelerazioni. “Il primo libro occidentale, dove due o tre grandi temi –
Telemaco, Ulisse e i Proci –hanno per qualche tempo un’esistenza autonoma e poi
si fondono, nella capanna dei racconti di Eumeo”. Come poi sarà “agli albori
del romanzo europeo”: “Meister”. “Karenina” e la “Ricerca” “sono costruiti
secondo il medesimo principio sinfonico”. Un’ arte “che, venticinque secoli
dopo, i romanzieri dell’Ottocento avrebbero appreso con fatica, e con un
acutissimo senso della propria originalità letteraria”.
Sinergie – La giovanissima cantante
di “Amici”, Mediaset, diventa cult dì facebook, milioni di followers, scrittrice
per giovani bestseller di Mondadori, celebrata in tutte le pubblicazioni del
gruppo, promossa nelle librerie, presentata a Pontremoli (Bancarella) e, tra luglio
e agosto, nelle più affollate località di villeggiatura, nelle librerie del
gruppo e altrove, caffè, piazze, librerie locali. Questo è ben fatto.
Sogno – La vita è sogno viene da
lontano. Già l’uomo di Pindaro è “l’ombra di un sogno”, - “Ottava pitica”, 5.
letterautore@antiit.eu
Nessun commento:
Posta un commento