Le domande di asilo hanno oscillato mediamente in Europa negli ultimi anni
tra l’1,2 e il 2,6 per mille abitanti. Ma con punte bizzarre. In Svezia la
pressione è salita nel 2014 al 16,7 per mille. In Ungheria l’anno dopo al 18
per mille. In Austria nel 2016 al 10,3.
La mutevole geografia
dell’immigrazione conferma che i flussi vengono gestiti, da mediatori informati, a seconda delle opzioni
politiche prevalenti nei paesi di accoglienza. Con poche eccezioni: l’eccezionale
flusso di siriani nel 2016-2017, quando la guerra civile era al culmine, dall’Eritrea in passato per la dittatura, dal Pakistan e dal Bangladesh i cristiani perseguitati.
La gestione anonima dei flussi arriva fino alla informazione. Attraverso le ong di settore. In forma di disinformazione: la natura dei migranti (che di fatto sono mogli e figli in prevalenza), il costo dei trasbordi (cifre che in Africa non sono nella disponibilità di nessuno, solo parametrati al grado di meraviglia in Europa: una volta la soglia era 5 mila dollari, ora 10 mila), condizione sociopolitica.
Nessun commento:
Posta un commento