Sullo sfondo del Caucaso,
remoto e vicino, incontaminato e insanguinato, mondi tribali in perpetua guerra,
Chadži-Murat abbandona I suoi ceceni e passa con i russi. Un tradimento che non
è un tradimento, ma non è la sola attrattiva del racconto. L’Est selvaggio. L’imperialismo
russo di confine, un’espansione che è una condanna – è della Russia come di
Roma antica, impegnata costantemente a “proteggere” i confini. Un racconto
superbo, che lascia senza fiato.
L’edizione Voland è tradotta
da Paolo Nori, per una collana di scrittori tradotti da scrittori. Ma questo
Tolstòj non ne ha bisogno, “buca” ancora la pagina. Un racconto tardo, di fine
Ottocento, quan do Tolstò era perduto tra filosofia, religion e follia,
pubblicato postumo, ma quanto possente.
Lev Tolstoj, Chadži-Murat Voland, pp. 208 € 10
Bur, pp. 192 € 8
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