A p. 5 il
corrispondente da Bruxelles di “la Repubblica” fa un articolo di cento righe su
due righe del “Financial Times” in cui, “secondo una fonte diplomatica”,
l’Italia non avrebbe ottenuto niente a Bruxelles sull’immigrazione, se non un
“lavorando”-
In realtà non
si capisce né che cosa l’Italia ha ottenuto né che cosa non ha ottenuto, solo
che è un articolo contro il presidente del consiglio Conte. Lo stesso giornale
poi, a p. 12, fa un articolo ammirato, se non elogiativo, sul ministro inglese
per l’uscita dala Ue, David Davis, che in sei mesi ha avuto solo quattro ore di
colloqui a Bruxelles. E questo è provincialismo.
I giornali si
dividono in redazioni e servizi: Esteri, Province, Sport, Spettacoli, Cultura,
Cronaca, Politiva, Economia, Nera, etc. Nei giornali italiani gli Esteri sono
in disuso, non da ora: l’Italia repubblicana è sempre stata provinciale, chiusa
su se stessa. Esauriti Trump, le multe e i moniti di Bruxelles, e la maldicenze
di “Spiegel”, “Financial Tines” e “Economist” sull’Italia, riprese dalla
traduzione che l’Ansa sollecita fornisce, l’agenzia dei giornali italiani, il
mondo cessa di esistere per i servizi Esteri dei grandi media – gli altri media
gli Esteri non ce li hanno proprio. Si emozionano per così poco – hanno imparato l’inglese da poco?
Che gli Esteri
siano i più provinciali nel pur provincialissimo giornalismo italiano è strano.
Ma è l’Italia, upside down.
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