Mediaset ha rimediato, pare, anche senza l’Italia. Anche se non
è detto che non avrebbe venduto di più, più spazi, più cari, con l’Italia in
gara. Berlusconi si sbraccia, ma come un nuotatore poco sicuro. Ha vaticinato
Di Maio perento, poi Salvini, ora ci tenta col governo nel suo insieme. Che è un
ibrido difficilmente immaginabile se non ci fosse, ma c’è proprio per i voti di
Berlusconi. A partire dallo stesso Salvini, senatore in Calabria, un posto che
lui non sa nemmeno dov’è, ma punto di forza del centro-destra, di Forza Italia cioè
e delll’ex An.
Ma il calcio è più ancora rivelatore. Mediaset ha dovuto
accantonare i sogni di gloria Premium (tv a pagamento) dopo essersi svenata per
tre anni con la Champions League. Per i tre anni avendo avuto da vendere solo
la Juventus, che a Berlusconi non va giù, e al suo staff sportivo nemmeno – lui
viaggia solo con auto rigorosamente tedesche, e non ha avuto una parola da
dire, l’unico italiano, in morte di Marchionne. Tre anni di niente per il
Milan, trafficato da Berlusconi per mani subdole cinesi. Che ora si riprende, riscattato
da un fondo americano, soprattutto per le nuove tipologie di mercato e i nuovi
equilibri finanziari introdotti dalla Juventus.
Si può dirne di più. C’è una tecnica calcistica che mira, più
che al dribbling e alla velocità – alla tecnica e alla sorpresa - all’occupazione
degli spazi. Berlusconi al Milan era tutto per l’attacco – l’attacco è la
miglior difesa eccetera: due centravanti, tre centravanti… Di fatto lui è l’occupatore
degli interstizi. Da quando faceva la tv privata in assenza di una legge che la
regolasse – o la impedisse. Berlusconi politico si conferma sempre più l’occupatore
degli spazi.
Non gli è stato difficile: Berlusconi è il prodotto, o eroe, involontario,
della sinistra (ex) compromissoria, che pensava di avere vinto tutti i campionati
e le coppe. E anche ora Berlusconi ha vinto. Ma con i voti suoi si sono fatti
un governo senza di lui.
Volendo razionalizzare, si potrebbe dire che chi la fa l’aspetti.
O che le resurrezioni non sono eterne, a un certo punto smettono. Ma non c’è altra
spiegazione: la sua forza è – era – la sua debolezza.
Nessun commento:
Posta un commento