Questi “investimenti” che
hanno rifatto ricca la Grecia sono anche liberi di uccidere. Valendosi di
killer immigrati, pagati per uccidere e per autodenunciarsi, in modo da
bloccare la giustizia. E di questa libertà Charitos si deve sorbire l’apologia.
Un racconto di immigrati e
ricchi tranquillamente assassini. Conturbante ma stanco, come rassegnato. Di un
Markaris probabilmente stanco lui stesso, stanco delle bugie, di cui fa una
stanca illustrazione. Molte pagine dedicando alla festa della santa Pasqua. E
alla esumazione ripetuta delle ricette greche di cui ha infiorettato la serie di
Charitos: come un rituale di lutto, o della sola cosa onesta.
Un libello più che un giallo,
un pamphlet sulla mafia al potere.
Caduto nel nulla – è un anno che è stato pubblicato. E questo sì, è
inquietante: la cosa è vera? l’autore è depresso?
Petros Markaris, Il prezzo dei soldi, Gedi, pp. 302 €
7,90
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