Si dice che non c’è una dittatura. Ma
l’ideologia del mercato è micidiale, non si va da nessuna parte remando contro,
se non nelle secche dell’anonimato, della disattenzione, dell’isolamento. I
media specialmente ne sono infetti, che hanno infettato l’opinione pubblica –
o ne sono governati si governa attraverso l’opinione, che il fascismo chiamava
propaganda).
Parsi osa l’inosabile: dire la verità del
mercato. Di questo mercato, che si regola da sé, per il maggior profitto del
potere del momento, recalcitrando a ogni
legge. , da storico delle relazioni internazionali, bizzarramente non fa
spazio all’emergere delle potenze asiatiche, Cina, India, delle tigri, dei
bric, che sarà la grande medaglia di
questa stagione di liberismo. La globalizzazione è una rivoluzione vera, che moltiplica il
reddito e migliora il destino di miliardi di persone. Duratura. Un altro
assetto mondiale. Una novità che più dei poteri del mercato renderà arduo un riassetto, nel senso della
giustizi sociale per i perdenti posto-e-reddito.
Vittorio
Emanuele Parsi, Titanic. Il naufragio
dell’ordine liberale, Il Mulino, pp. 219 € 16
Nessun commento:
Posta un commento