La multinazionale
belga Bekaert chiude l’impianto di Figline Valdarno, rilevato pochi mesi fa da
Pirelli col brevetto di produzione dello steel
cord, il filo metallico che rinforza gli pneumatici, e insieme pretende che
l’impianto non possa essere riattivato da un concorrente, per esempio l’indiana
Jindal. Due prepotenze, e probabilmente due illegalità. Ma trovano dubitoso il
“Corriere della sera”, in nome della libertà di mercato. La libertà inebria?
“Froome assolto,
due pesi e due misure”, Nibali non ha problemi a dirlo – il caso analogo di
Ulissi, gregario italiano, fu invece giudicato con severità. Ma è l’unico. La
Francia è felice di avere Froome al Tour, è la vedette che si voleva e la
federazione ciclistica ha volentieri assolto Froome. Salvo magari condannarlo
fra qualche anno, retrospettivamente, come l’americano Armstrong. Lo sport è
moralista con frode.
Armstrong
aveva vinto sette Tour de France di seguito, impresa impossibile. Ma si poteva
fare per portare al Tour la pubblicità americana.
Tre
settimane di Russia, undici fusi orari, dall’Artico al Mediterraneo, stadi
tutti nuovi, funzionali e pieni, folle di ogni angolo del mondo, dal Giappone
al Perù, e non un solo articolo sul Paese – nulla a che vedere con quattro anni
fa, quando eravamo pieni delle “gioie” di Rio e del Brasile tutto. Va bene
Putin, ma un po’ di giornalismo – di curiosità?
Il Mondiale
russo, senza l’Italia, è più godibile: il tipo ammorba lo sport?
Mai viste
tante partite interessanti e piacevoli come in Russia, dove pure non è si giocato
eccelso.
Il Brasile
doveva vincere, in Russia come negli altri Mondiali, e ne esce battuto. Questa
volta ha anche giocato bene. Perché il calcio è sport di tecnica ma anche di
forza, e di fortuna.
L’ex sindaco
di Carrara Angelo Zubbani,
sindaco a grande maggioranza per due consiliature, è sotto attacco dai media
locali e sul web con ogni sorta di fandonia. Al punto da rendergli servizio:
l’ultima accusa è di avere casa al Forte dei Marmi, il che gli consente, col
diniego, di muovere causa per diffamazione con congruo risarcimento. Zubbani è
odiato perché socialista, la campagna è di ex Pci: l’odio non muore mai.
La clausola
che il presidente del Real Madrid Peresa avrebbe apposto al suo playmaker Ronaldo
è dubbia ma verosimile: “Purché tu non vada in Inghilterra o in Francia, né in
Spagna, puoi anche andare con 100 milioni”. Che è un terzo o un quarto del valore
di mercato del sette portoghese. Purché non vada, sottinteso, al Psg, né al
Chelsea o al Manchester City, i club dei ricconi senza patria, un oligarca
russo e due principi arabi.
I
magistrati non possono iscriversi “in modo sistematico e continuativo” ai
partiti politici – Corte Costituzionale. Possono cioè iscriversi non
sistematicamente, secondo opportunità, magari per una nomina o un passaggio di
carriera? Oppure non dichiaratamente:
cioè occultamente. La Corte Costituzionale è la custode della Costituzione: l’onestà
non ne fa parte?
Nardella
fa una manifestazione di piazza contro Salvini. Che va deserta - “Corriere della
sera-Firenze” e “la Repubblica-Firenze” dicono di no, ma non c’era nessuno.
Allora ci ripensa e dichiara: “La ruspa non è di Salvini. Ho abbattuto 150
insediamenti abusivi”. Che per la sola Firenze – Nardella ne è il sindaco, per
conto di Renzi – sembrano troppi. La voglia di strafare pure, dire una cosa e
il suo contrario in poche ore – compreso il “Corriere dela sera”, che fa del
Nardella-Salvini una quasi star.
Donatella
Di Cesare aveva la scorta e non si
capisce perché. Forse perché ha scoperto che il suo Heidegger era un nazista.
Se ne lamenta sul “Corriere della sera”: “Mi hanno tolto la scorta
improvvisamente e senza motivo”. Dunque ce l’aveva.
Chi ha
tolto la scorta a Donatella Di Cesare dovrebbe essere Salvini. Che però la filosofa
non chiama in causa. Dice invece che gliel’ha tolta la Procura di Roma, la
quale non ha nemmeno risposto a una sua richiesta di chiarimento. Ma la Procura
ha buon gioco a dire che non c’entra con le scorte, e che nessuna richiesta ha
ricevuto dalla professoressa. Una scorta
poco filosofica.
La Svezia
è andata al Mondiale giocando all’italiana . Alla stessa maniera cioè come
aveva eliminato l’Italia nelle qualificazioni. Ma senza dirlo (sbandierarlo), e
anzi con ironia sottesa verso l’Italia. L’Italia, più che il bomber e il
playmaker – insomma mezza squadra – ha perduto l’ironia, e anche il senso del
ridicolo.
In almeno
40 istituti superiori (inglesi) è stato proibito alle ragazze di indossare le
gonne. “In favore di una divisa neutrale gender
free, camicia e pantaloni”, scrive
Sara Gandolfi sul “Corriere della sear”. E magari è vero: il genere è proibizionista
– normativo, minutamente regolatore. Castratore.
Il governo
delle novità ha azzerato la parte delle donne. Ne ha diminuito il numero, e ha
tolto loro la parola. Si può discutere se è un male oppure un bene. Ma il nuovo
dunque non contempla le donne, non come genere separato?
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