Di Maio
va in tv a “potenziare il reato di legittima difesa”. Potenziare un reato? Un
ministro? La legittima difesa un reato? Parole libere in tv, si sono sempre
dette. Ma questo è (quasi) capo del governo.
Grillo
dunque ha solo settant’anni. Che da dieci ha conquistato l’Italia col sogghigno
e la domina. In effetti ha qualcosa di Zeus, nel viso barbuto irsuto se non nella
voce,. Siamo in un mondo omerico,
iliadico?
Quest’anno l’Italia ha passato due dei tre mesi estivi
indenne agli incendi. Sì, qualcosa alle pinete romane, ma poco e bene identificato.
Non i soliti incendi in Sardegna, in Sicilia. Non c’è “l’incendio”, il fuoco va
appiccato.
“La Repubblica” vuole fare le pulci a Casaleggio che critica
il Parlamento, con titolo e sommari aggressivi. Ma Sebastiano Messina non trova
precedenti che non vadano nella stessa direzione, col governo Craxi nel 1984, con i tanti tranelli a
Prodi, con le interminabili mediazioni di Berlusconi.
A
Seravezza, nella pieve romanica di San
Martino ad Azzano, “la chiesa di Michelangelo”, si espone in una collettiva di
scultura un mezzo busto con due uomini in età che si baciano con trasporto.
Proteste. Ma chi è qui la minoranza da proteggere?
Candida
Morvillo fa sul ”Corriere della sera” lo storione di Maria Callas che lascia il
marito e provvido agente Meneghini per Onassis, che non la sposerà – sposerà
Jacqueline Kennedy, più glamour. È
difficile vedere il fascino di Onassis che non era bello, né colto né spiritoso.
Era solo ricco. E solo per questo due done simbolo spasimavano per lui: Callas
e Jaqueline Bouvier Kennedy. Eea solo
cinquan t’anni fa: il femminismo avrà liberato le donne dalle donne, più che
dagli uomini.
Cazzullo
ricorda ai lettori che gliene scrivono che il “fenomeno Ronaldo”, di antipatia
otre che di goal e palloni d’oro, indisponeva molti madridisti. Che pure gli dovevano
molte vittorie. E ne cita uno, il più illustre, lo scrittore Javier Marias, che su “Vanity Fair” lo ha
detto “tropo presuntuoso” e “puerile”. E
anche poco intelligente. Tanto da diventare l’emblema del calcio business – uno che da solo riscatta
tutto il calcio business italiano?
Dire uno poco intelligente non è molto intelligente.
“Tensioni nel governo: i rapporti tra
il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il vice premier Luigi Di Maio sarebbero
ai minimi storici” – “è la prima pagina del “Corriere della sera”. Ma i due non
si conoscono da nemmeno un mese? E “sarebbero” che notizia è?
Tante promesse di riduzione del carico
fiscale, ogni giorno, ma il primo provvedimento grillino-leghista è di aumento,
per le imprese e le famiglie: più contributi per badanti e colf, meno contratti
a tempo, niente sgravi per posti di lavoro a tempo indeterminato.
“Se mi venisse chiesto nelle sedi
opportune di lasciare, ne trarrei subito le conseguenze”. Parla ellittico Tito
Boeri, presidente dell’Inps, dicmenticando di essere stato messo lì da un
politico amico, e non per concorso pubblico. È la supponenza del governo dei
tecnici, di scalfariana memoria, una bugia e anche un trucco.
Fa scandalo “Huffingron post” sulla
querela di Salvini contro Saviano scritta su carta intestata del Viminale. Invece di far capire se è la querela è fondata
o pretestuosa. O di chiedersi se non è una querela politica, del ministro, del
governo. Ci sono le fake news, e poi?
Succede l’iradiddio nell’immigrazione
dalla Libia. Che i vescovi si limitano a censurare in questo modo: “Basta toni
aggressivi”. Per dire: ce l’abbiamo con Salvini. Invece di andare a vedere, o magari
a dirci, loro che sanno, i vescovi sanno tutto, come e perché tanti africani
vengono caricati come bestie e buttati al mare da altri africani? Dirlo è
razzismo?
Fa il paio la Cei, la conferenza dei
vescovi, col Fico-pensiero: “Le vite vanno sempre salvate”. Di rara incisività.
È la chiesa di Bergoglio, basta un titolo di giornale?
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