L’Italia, per esempio, che ha avuto ottime squadre al Mondiale
del 2014 e nelle qualificazione del Mondiale di Russia, ha fallito per la mancanza
di un playmaker, anche mediocre. Portogallo e Argentina, che avrebbero il
playmaker, non hanno uno in grado di fare squadra – o non hanno squadra.
Mbappé, due gol e due rigori con l’Argentina, di cui uno
riconosciuto dall’arbitro, uno che con la palla corre a 40 kmh, imprendibile
anche per non tardigradi come i terzini argentini, gira da solo, non è la punta
di diamante di una squadra. Come Cavani, un fulmine nel lento Uruguay, e quasi
un intruso.
Messi e C. Ronaldo hanno monopolizzato i palloni d’oro negli ultimi
dieci anni, ma quello è un mercato a parte, delle due squadre spagnole. Messi e
C.Ronaldo hanno raggiunto quotazioni e
ingaggi stratisferici, ma non sono i capi né gli ispiratori delle loro squadre,
in campionato come nei tornei internazionali.
Con Messi è anche peggio, avendo gli fallito tre mondiali di
seguito, o forse quattro. Se di lui di dice non “la squadra di Messi” ma la “squadra
degli amici di Messi” - con i quali, per evitare Higuain e Aguero, ha schierato una formazione senza centravanti. ...
Non è il campione che fa la squadra, è la squadra che fa il
campione. C.Ronaldo, Messi e Neymar si sono illustrati, perché supervalutati
nel supermercato spagnolo di Real, Madrid e Barcelona. Favoriti anche da un
campionato in cui è facile fare la stella – è facile segnare.
Non c’entra il “tecnico”, migliore o peggiore, stratega o
tattico. Si tratta di squadre, più o meno solide in ogni comparto, come fu il
caso di Italia 2006. Messi in Francia-Argentina è arrivata a dober fare il terzino.
Il discorso sembra parzialmente diverso per C.Ronaldo, che da
solo ha pareggiato contro la Spagna. Ma poi ha messo a rischio la sua squadra
sbagliando un rigore. Come Messi del resto, e non per la prima volta.
Nessun commento:
Posta un commento