domenica 1 luglio 2018

Ombre mondiali

Maradona vinse da solo nel 1886 con una squadra non eccelsa il Mondiale, e portò nel 1990 una squadra mediocre alla finale. Ma era un altro calcio. Oggi tutti giocano uguale, come spiega Sconcerti, mediocremente bene, e il playmaker è in disuso.
L’Italia, per esempio, che ha avuto ottime squadre al Mondiale del 2014 e nelle qualificazione del Mondiale di Russia, ha fallito per la mancanza di un playmaker, anche mediocre. Portogallo e Argentina, che avrebbero il playmaker, non hanno uno in grado di fare squadra – o non hanno squadra.
Mbappé, due gol e due rigori con l’Argentina, di cui uno riconosciuto dall’arbitro, uno che con la palla corre a 40 kmh, imprendibile anche per non tardigradi come i terzini argentini, gira da solo, non è la punta di diamante di una squadra. Come Cavani, un fulmine nel lento Uruguay, e quasi un intruso.
Messi e C. Ronaldo hanno monopolizzato i palloni d’oro negli ultimi dieci anni, ma quello è un mercato a parte, delle due squadre spagnole. Messi e C.Ronaldo hanno raggiunto  quotazioni e ingaggi stratisferici, ma non sono i capi né gli ispiratori delle loro squadre, in campionato come nei tornei internazionali.
Con Messi è anche peggio, avendo gli fallito tre mondiali di seguito, o forse quattro. Se di lui di dice non “la squadra di Messi” ma la “squadra degli amici di Messi” - con i quali, per evitare Higuain e Aguero, ha schierato una formazione senza centravanti. ...
Non è il campione che fa la squadra, è la squadra che fa il campione. C.Ronaldo, Messi e Neymar si sono illustrati, perché supervalutati nel supermercato spagnolo di Real, Madrid e Barcelona. Favoriti anche da un campionato in cui è facile fare la stella – è facile segnare.
Non c’entra il “tecnico”, migliore o peggiore, stratega o tattico. Si tratta di squadre, più o meno solide in ogni comparto, come fu il caso di Italia 2006. Messi in Francia-Argentina è arrivata a dober fare il terzino.
Il discorso sembra parzialmente diverso per C.Ronaldo, che da solo ha pareggiato contro la Spagna. Ma poi ha messo a rischio la sua squadra sbagliando un rigore. Come Messi del resto, e non per la prima volta.

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