venerdì 20 luglio 2018

Parnasi non dice tutto

Parnasi non dice tutto. E i giudici non glielo chiedono. Sullo stesso capo d’accusa per il quale è stato arrestato, lo stadio dell’As Roma, la speculazione edilizia attorno allo stadio. Parnasi non l’ha trattato con Lanzalone, Lanzalone era un fiduciario. Di poco rilievo, sia politico sia affaristico.
Parnasi ha trattato lo stadio con primario studio legale romano. Che l’ha messo in contatto col vertice 5 Stelle. Da cui è venuta la decisione di portare Lanzalone a Roma , docile uomo delle pratiche, semplificatore. Per la pratica stadio dell’As Roma. Che è – era - la più importante. Ed era anche un segnale ai costruttori, dopo il no all’Olimpiade a Roma
Parnasi non pagava Lanzalone. Non brevi manu, né a titolo personale. Dove e a chi sono andati i soldi?
Parnasi pagava “tutti” – usa dirlo a Roma dopo Evangelistio-Andreotti e Caltagirone, Ma più di tutti il Pd capitolino. Con chi trattava? Chi decideva per il Pd? Dono sono finiti i soldi?
Lo schema dele intercettazioni sembra estesissimo: si intercetta di tutto. Ma non su queste tre parti.
Non può essere per incuria.
Un’inchiesta coraggiosa, come suole dirsi. Ma debole in tre parti, le più importanti. Cos’è: una messa in guardia (il mafioso avvertimento)? Un ricatto?

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