Ma
proprio nel caso specifico non c’è niente di nuovo sotto il sole, e non per
reazionarismo. “Cambridge Analytica” era ben nota vent’anni fa, Peter Weir
l’aveva mostrata per due ore in “Truman’s Show”, che è un film, ma quanto
reale. O, per dirne una che si è dimenticata nelle celebrazioni della Grande
Guerra, l’interventismo francofilo di D’Annunzio e Mussolini nel 1914-15: una
straordinaria, magistrale?, opera di “sensibilizzazione”, degli influencer D’Annunzio e Mussolini, anche
loro molto ben retribuiti. Non erano troll,
non si nascondevano.
Era la guerra, le false notizie sono in guerra moneta corrente, ci sono storie autorevoli delle false notizie in guerra? Ma non era una informazione in guerra, erano informazioni, pagate, per la guerra. E i due mettevano a frutto anche politico l’introito pubblicitario: avrebbero retto l’Italia per un quarto di secolo dopo l’ecatombe.
Era la guerra, le false notizie sono in guerra moneta corrente, ci sono storie autorevoli delle false notizie in guerra? Ma non era una informazione in guerra, erano informazioni, pagate, per la guerra. E i due mettevano a frutto anche politico l’introito pubblicitario: avrebbero retto l’Italia per un quarto di secolo dopo l’ecatombe.
E
che furto è quello dei dati online? Dove invece piattaforme prosperano sulla
pubblicità dei dati, miliardarie.
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