Mentre si sa che l’Italia
è il secondo mercato europeo dell’auto, dopo la Germania, nei segmenti D, E e
F, da 1.800 cc. in su. Che ha la più alta diffusione pro capite di “dispositivi
mobili”, telefonini. Che spende ogni anno 96 miliardi in giochi d’azzardo, il
14 per cento del reddito disponibile. Con 30 milioni di patiti, un italiano su
due. Più altri 14 miliardi per unghie, piercing, tatuaggi. Più altri 14 per
droghe. E 8 per maghi e cartomanti, con 13 milioni di utenti, un italiano,
quasi, su quattro.
Ciò che è chiaro è che gli
assetti fiscali, dalla riforma Visentini in poi, 1974, sono all’origine del
debito e dell’insolvenza - dello Stato e delle banche, sottoscrittrici quasi
obbligate del debito. Ina una spirale apparentemente senza fine, ma non se si
pone mente alla data e all’origine del disastro – il debito nasce nel 1974.
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