Molte sono le mamme, con bambini di pochi mesi. Mai visti in
un’anticamera pubblica tante mamme con bambini. Un avviso prevede uno spazio
apposito per le madri che allattano: il morbo dei “documenta” si è allargato
agli infanti?
Le chiamate vanno avanti, ma solo per alcune pratiche, di
cui si chiamano le prenotazioni con
anticipi di mezzora, un’ora. Che non bastano a smaltire la piccola
folla. Forse non grande, ma abbastanza per cancellare l’effetto aria a
circolazione forzata. Di cui l’osservazione dura, un piccolo impiego del tempo,
poiché il nostro tipo di documento richiede evidentemente tempi lunghi. Ma,
poi, con un’ora di ritardo sul previsto, la chiamata arriva.
Bisogna in effetti scrivere molto. Sotto dettatura, una
intera pagina. Formule di rito, ma vanno scritte a penna, chiare, a
stampatello. Sono formule d rito e la cosa procede. Finché un o zingaro robusto
non irrompe nel piccolo separé. Sono le 11.40 e lui vuole essere servito – è
l’orario segnato nel suo buono di prenotazione. Gli viene spiegato che questo
non è il posto per il suo documento, e che deve aspettare finché non sarà chiamato
dal quadrante luminoso. Non capisce, o non vuole. Mostra la prenotazione per le
11.40, e vorrebbe sedersi. Impaccio. Gli viene detto di andare all’Informazione,
dove gli spiegheranno. Ma non se ne va: dice qualcosa nella sua lingua, sempre rude,
e vuole essere servito.
C’è una sosta, le due impiegate dell’ufficietto, ognuna già
impegnata, non sanno che fare. Insistono, si alzano, gli indicano le
Informazioni all’ingresso, e niente. Lo zingaro non demorde e anzi si siede in
una delle sedie liberate. Pensieri salviniani emergono, che uno vorrebbe
scacciare. Che non se lo sarebbe permesso in Svizzera. O in Inghilterra – in
Inghilterra la polizia è disarmata ma ha maniere brusche. Sicuramente no,
nemmeno in Grecia si è mai visto una tale prepotenza, non sono Roma, non si fa “come
a Roma fanno i romani”, come dicono gli inglesi – a baccagliare direbbe un
siciliano.
Finché la moglie, una donna che lo segue muta, non rompe
l’imbarazzo. Ha visto liberarsi il separé adiacente e mugolando incomprensibile
ci trascina l’omone. Che viene servito.
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