Un ripasso brillante. Ma di ciò che
sappiamo. L’ascesa di Marchionne da Signor Nessuno a Manager Geniale. E il balzo
della Fiat dal fallimento alla conquista dell’America. Da acquisto ancillare
della General Motors ad acquirente della stessa – quella di cui si diceva
“l’interesse della General Motors è l’interesse dell’America”.
Marchionne è di più anche come persona:
L’ennesimo manager di formazione umanistica, che dà dei punti ai politecnici. E
un abruzzese che governa il mondo - Marchionne è nato e si è formato in
Abruzzo, è emigrato a 14 anni. Un signore del mercato che aveva una msura umana
delle cose – per esempio il rispetto del lavoro. Anche il capitolo finale, “Il
manager apolide”, è generico – sui riassetti del “capitalismo familiare”.
Marchionne straniero in patria sarebbe
stato tema migliore. In Italia, dove è nato e cresciuto. Al vertice della Fiat
negli ultimi quindici anni non da abruzzese ma da canadese, trapiantato in
Svizzera, dove faceva il contabile, per liquidare il gruppo.
Paolo Bricco, Marchionne lo straniero, Rizzoli-Corriere della sera, pp. , ril. € 13,50
Nessun commento:
Posta un commento