Roma no,
Cortina si. L’Olimpiade invernale fa meno CO2, meno polveri sottili, meno
polvere? C’è una logica? Si, il business.
L’Olimpiade
no, lo stadio della Roma si, i 5 Stelle procedono senza vergogna. Ma Roma non
ha protestato, i media, gli esercenti, i costruttori: Grillo è più abile
gestore del business? Con lo stadio non sembra, tutti ar gabbio. Polveri
bagnate?
I socialisti
danesi manifestano “per” il “diritto” delle donne mussulmane di coprirsi di nero
da capo a piedi. È una concezione strana del diritto. Il divieto del burka in
pubblico lede “la professione di fede” islamica, argomentano. Ma che c’entra la
religione col telo nero? Lo sanno pure i sassi, non è ignoranza: è una assurda
concezione dei diritti.
Giorgia
Rossi, che ha condotto le ceto ore di Mediaset sul Mondiale di Russia nelle ore
di maggiore ascolto delle reti, giornalista professionista, era una collaboratrice
a tempo. Ha avuto il contatto solo un mese dopo il Mondiale.
Non c’è
più legge? Le sei sorelle Azmi, 14-25 anni, veli intorcinati e gualdrappe nere,
passano il tempo libero giocando a hockey, e sono per questo virali in Canada,
dove vivono, simbolo dell’integrazione felice. Il problema con l’islam sono le
sue donne – non ne sono vittime.
Sergio Romano propone su “La Lettura” una secessione
morbida dei paesi dell’Est, entrati nella Unione Europea per beneficiare degli
aiuti allo sviluppo ma poi sudditi volontari e massa di manovra degli Stati
Uniti. Paventando altrimenti una divisione come quella che negli Stati Uniti
portò alla guerra civile, tra Nord e Sud. Una cattiveria? Una reazione di
rabbia? Ma è vero che dai paesi ex comunisti non viene nulla di buono, solo
fascismo e militarismo.
Si dice
dei paesi dell’Est Europa: sono vittime di Mosca, dell’Unione Sovietica, e
quindi ora della Russia. Ma sono ormai almeno
trent’anni che ne sono indipendenti. Quasi quanto il periodo in cui furono
occupati da Mosca.
Il papa
convoca il sinodo dei vescovi sulla gioventù, con un “documento preparatorio” sessantottesco.
Vecchio cioè di mezzo secolo, e censorio: il documento ha censurato le richieste,
statisticamente notevoli, un 15 per cento, di un insegnamento magisteriale-confessionale
in linea con la tradizione, e di attenzione alla liturgia, invece del rito
scialbo introdotto da Paolo VI. Un papa censore? Una novità o un ritorno
all’antico?
Il
Policlinico di Zurigo
protegge la privacy di Marchionne
negando perfino che uno col suo nome vi sia ricoverato. Poi, quando si mormora
che Marchionne forse è morto perché curato male dopo un’operazione “alla
spalla”, dichiara che Marchionne era in cura da un anno per un morbo
incurabile. Dall’estrema riservatezza allo sbrago: la Svizzera non è
affidabile, né sul piano umano e nemmeno su quello del diritto – un avente
causa di Marchionne potrebbe promuovere un’azione per danni. Ma è “la Svizzera”,
luogo ideale.
Sono successe
cose turche al Tour, con vigili e vigilanti che hanno steso Nibali e Froome.
Come non detto. Fosse successo al Giro d’Italia?
Si è discusso per una settimana
o due di Macron e la sua guardia del corpo. Tacendo l’essenziale: se il
pettoruto privilegiato dal presidente francese non sia il suo amante. Lo scrive
Cazzullo, ma in una risposta, nella rubrica delle lettere.
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