Bob Woodward, che intercettò la “gola
profonda” del Watergate, pubblica un libro contro Trump, con le testimonianze
dei più alti collaboratori del presidente odiato. Che ne dicono male e malissimo,
anche se sono stati messi lì da Trump. John Kelly, il generale che è il suo
braccio destro alla Casa Bianca, lo dice “un idiota”.
Un commento sul “New York Times”
afferma che i dirigenti di più alto livello alla Casa Bianca di Trump ne sono “disgustati”.
Un commento anonimo, nella pagina dei commenti. Sul “New York Times”, il giornale
americano per eccellenza. Trump avrà avuto la colpa di inselvaggire l’opinione
americana, l’opinione pubblica. Tanto più se, com’è probabile, l’anonimo del “Nyt”
è parte del lancio pubblicitario del libro di Woodward. O non sarà l’opinione
pubblica americana selvaggia di vocazione? Asia Argento, Woody Allen, #metoo ipocrita,
George W. Bush, ora riverito, Ronald Reagan, ora osannato, ogni giorno un’esecuzione
capitale, con pentimento?
L’America si sveglia agli stupri, e
alla violenza in genere contro le donne, a opera delle star e starlette che se
la sono fatta con chiunque capitasse, di poter fare un film. Quanti film
inutili si conoscono, come il cavolo a merenda, di attrici italiane a Hollywood
– Weinstein produceva, faceva produrre, e vinceva tutti gli Oscar a cui
puntava. Trump, presidente bene o male eletto, è messo sotto accusa da una
pornostar, peraltro matura. Asia Argento da una modella in cerca di likes.
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