Le Autorità di settore, create nel 1995 per “mettere
nelle mani di esperti indipendenti la regolazione di settori particolarmente
importanti (ad esempio le comunicazioni, l’elettricità e il gas, i trasporti,
la ‘privacy’)”, in realtà per controllare i settori privatizzati nell’interesse
degli utenti, hanno “subito una duplice erosione da parte del legislatore e da
parte dell’esecutivo”, commenta Sabino Cassese sul “Corriere della sera”. Da
una parte “il Parlamento ha abbondantemente legiferato in materie che erano
state rimesse alle Autorità”. Mentre “il governo ha autorizzato le autorità
indipendenti per chiedere pareri e fare accertamenti”.
No, sia la legiferazione del Parlamento
sia “l’“uso” delle Autorità da parte del governo sono leciti. Le Autorità sono
sotto accusa perché costano molto. E perché vigilano poco, dalla Consob in giù.
Se non per fare gli interessi settoriali, delle imprese e non degli utenti. Con
un commistione variegata, di consulenze, secondi lavori, scambi di occupazione,
appalti di favore.
Ogni utente ne può fare la prova,
specie con l’Agcom (telefoni) e con l’Autorità per l’energia (gas e luce),
settori di abusi di ogni genere.
Ogni ciritica è lecita e persino benvenuta. Tuttavia a me questa sua accusa generalista mi pare diffamatoria. Peraltro nei confronti di Autorità che, come nel caso dei 28 giorni, del modem libero e della definizione delle regole 5G, hanno registrato momenti di tensione con le imprese regolate e a vantaggio degli utenti.
RispondiEliminaC'è un massimalismo contro le autorità che si basa su punti vista mai corroborati.
L'assenza di elementi fattuali nella sua dichiarazione ne fa emergere elementi diffamatori.
Motivo per il quale darò ai miei legali il mandato di verificarne i termini per eventuali azioni.
Prof. Antonio Nicita, Commissario Agcom
Agcom in effetti da qualche tempo lavora, tempestiva. Ma Arera (energia), Ivass (assicurazioni)?
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