“L’Africa appare morta –
qualcosa che forse non è mai stato vivo”. Non è la sola provocazione. “Le folle
di mendicanti”. “Gli innumerevoli lustrascarpe in una terra senza scarpe”. L’Africa
è “un pachiderma planetario abitato e percorso da insetti lievissimi e
provvisori”. Una “menzogna” europea. Ma, a parte questi sobbalzi, niente:
l’Africa Manganelli sembra non averla vista.
Ne aveva I mezzi, che qua e
là lampeggiano. Il Sudan “misteriosa invenzione geografica”, lo Stato allora più grande dell’Africa. O l’Etiopia,
che “ha come punto di riferimento culturale il Mediterraneo”. Ma fu viaggiatore
forse controvoglia. All’Africa rimprovera “il mito del XXmo secolo”, cui
sarebbe succube, e rimprovera l’isolamento. Inviato peraltro incongruo della
società Bonifiche nel 1970 per esplorare l’idea di una Panafricana, una strada
dal Cairo a Nairobi-Mombasa e a Dar-es-Salaam. Se la cava con i ghirigori, troppi – Viola
Papetti ne ha riordinato i rapporti al committente, il dirigente di Bonifiche
Carlo Castaldi, riproducendone qui la prima redazione, rifiutata perché troppo
negativa.
Non si può fargliene una
colpa, la letteratura di viaggio non è specialità italiana. Del resto nulla è
di più sconosciuto in Italia dell’Africa, che pure è stata scoperta prima di
Gesù Cristo. E malgrado le avventure coloniali,
compreso il “mal d’Africa” – anche Montanelli si portava dietro la
“sciarmutta” (Malaparte no, ma forse non scopava). Lo stesso Manganelli lo sa,
anche se non nello specificio, non delle sciarmutte. Sa della “menzogna
dell’Africa, illuminante figura retorica che riassume secoli di fantasie di
liberazione, essenzialità, solitudine”. Ma dietro la figura retorica niente.
Nemmeno nel suo resoconto: il “sorprendente catalogo di simboli” cui accenna,
“qualcosa che serve a chiarire il malessere europeo”, resta ignoto.
Sul “malessere europeo”
invece è informato e chiaro, tanto più alla lettura oggi, mezzo secolo dopo
che ci ha riflettuto e ne ha scritto, in breve, nella pagina iniziale. L’Europa
vive un tempo senza tempo, per questo si consuma. Lo sguardo europeo sul
continente ignoto, questo sì, merita la lettura.
Giorgio Manganelli, Viaggio in Africa, Adelphi, pp. 71 € 7
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