In Libia
“gli Usa tornano in gioco, l’idea di un corpo d’élite (con gli ex
gheddafiani)”. Follia non è, cioè sì.
C’era una
volta l’antiamericanismo professo, che criticava gli Usa in quanto difendevano
la libertà. Non ce n’è invece per le tante sciocchezze, dall’Afghanistan all’Iraq,
alla Libia, alla Siria, e ora alla Palestina e di nuovo alla Libia cin cui ci coinvolgono.
Reddito
di cittadinanza sì, assolutamente. Ma solo agli italiani con quattro quarti.
Ultrasettantenni. Se non hanno altri redditi.
La Ue,
l’Ocse, la Bce, il Fmi riducono le previsioni di crescita dell’economia in
Italia nel 2018, dall’1,5 all’1,3-1,2. L’Istat invece migliora la previsione,
dall’1,5 all’1,6. Il patriottismo non è morto.
“La
Repubblica” scova uno che ha pagato i debiti con lo Stato. Benché fossero della
società che andava ad acquisire, che poteva non pagare, e non suoi. Benché non
fossero soldi rubati. È Lotito, il presidente della Lazio. Di cui tutti ridono,
e ora si capisce perché. I debiti con lo Stato si possono non pagare, anche se
sono soldi rubati allo Stato.
La
Repubblica, prima o seconda, era migliore, infinitamente, anche nei suoi
personaggi ridicoli. A petto del comico Grillo di professione. Sono genovesi
come Grillo i giudici che consentono alla Lega di pagare il furto di 49 milioni
alle casse dello Stato come un modesto interesse annuale.
“Dal
crollo degli sbarchi risparmi per 2 miliardi l’anno” – “la Repubblica”. Allora
ha ragione Salvini?
“Investire
quella somma in integrazione”, consiglia l’esperto. Cioè a beneficio dell’industria
dell’accoglienza. Per hot spot - sportelli in Africa – no, reclutamenti e
trasferimenti umani.
Un
lettore scrive a Cazzullo a favore del riposo domenicale. Se la domenica, dice,
è pagata al commesso solo 14 euro (di straordinario festivo, si suppone),
meglio fare un figlio, provarci, siamo in crisi demografica. Cazzullo non è d’accordo:
“E poi come li si mantengono i figli concepiti nelle domeniche?”, obietta.
Mancando i 14 euro cioè – a parte il toscaneggiare?
Un
imprenditore americano escluso dalla graduatoria per gli appalti pubblici
riservata alle minoranze ha fatto ricorso specificando che il suo Dna lo attesta
solo al 90 per cento bianco, ma per il 6 per cento pellerossa e il 4 per cento “africano
a Sud del Sahara” – la parola “nero” è proibita in America. Il bianco non conta
nulla?
Apple
paga senza battere ciglio 14,3 miliardi di euro di tasse arretrate all’Irlanda,
su ingiunzione del’Antitrust europeo. E la Borsa la premia. L’Antitrust è stato
di mano leggera?
“Tria non
rischia, ma sia più elastico su deficit e pil”. L’arte di governo targata Di
Maio non poteva smentirsi: niente cultura naturalmente, ma niente senso
politico. Minacciare un ministro. Del suo governo. Il ministro che bene o male
lui ha designato, e che bene male lo rappresenta. Barbarie? No, la barbarie è
parte della civiltà, qui è l’assurdo.
Olimpiade
invernale: Torino si sfila, dopo essersi ricandidata. Senza nessuna ragione:
Cioè: se si escludono gli appalti, che la giunta 5 Stelle di Torino non avrebbe
controllato.
Sala
invece e Zaja d’accordo perché il Coni garantisce gli appalti targati Pd e Lega?
Roma ha
estremo bisogno di interventi su strade,marciapiedi, segnaletica, etc. Ma in un
anno ha speso un terzo appena dei 150 milioni disponibili. I 5 Stelle della
sindaca Raggi controllano rigorosi gli
appalti, gli appaltatori stanno ancora cercando i canali giusti.
Un
lussemburghese socialista, Asselborn, e uno democristiano, Juncker,
giudicheranno a Bruxelles Salvini di fascismo. I due partiti uniti nella lotta
per fargli vincere anche le europee, farle vincere a Salvini?
Il
problema non è se Asselborn ha ingiuriato Salvini, il problema è se alla
riunione informale di Vienna sull’immigrazione erano ammesse o no le registrazioni
degli interventi. Asselborn dice che non erano ammesse – e quindi lui poteva
ingiuriare Salvini? Gli organizzatori, austriaci, dicono che non sanno. Ogni
tanto la Ue è anche tragicomica. Per fortuna sul nulla, almeno per ora.
La dialettica
politica si voleva svanita in Europa e invece eccola qui. Cambiato i governo,
il socialista Moscovici a Bruxelles ci trova tanti difetti, compresi alcuni
“piccoli Mussolini”. Quando al governo erano i suoi compagni di Partito, Renzi
e Padoan, solo lodi, anche se il debito aumentava, in termini assoluti e più
ancora in rapporto al pil.
Allora
criticava l’Italia – di Renzi e Padoan – il vice-presidente Dombrovkis,
democristiano.
Di Maio
cambia l’ad di FS, ne nomina no di sua fiducia, e gli ammolla Irisbus di Avellino,
che con Fs non ci azzecca nulla. E l’Alitalia, idem. Per fargli un favore?
È chiaro
che Di Maio vuole impegnare Fs, che comincia a fare soldi, nei salvataggi. Farne
un nuovo Egam. È una novità? Ma perché affondare Fs?
Lo steso
fa Toninelli ai Trasporti. Dove disincaglia Anas da Fs - effettivamente le due
strutture non hanno nulla in Comune. Ma lo fa per affidare di nuovo all’Anas strade
statali e autostrade. Toninelli ricentralizza: dov’è la novità?
Chi si
ricorda della Brexit qualche estate fa, a chi interessa? Suscitò un terremoto,
la Borsa di Milano perse il giorno dopo il 13 per cento, record europeo.
Bisogna diffidare delle Borse, e dei “terremoti”.
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