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giovedì 11 ottobre 2018

Appalti, fisco, abusi (130)


Diecimila euro di Btp acquistati a maggio ora ne valgono 8.500 – Corriere della sera. Non c’è impiego per il risparmio se non in perdita: è la conseguenza più duratura della crisi ormai decennale, di cui tutti soffrono (tutti hanno un risparmio, grande o piccolo), e di cui non si parla.
Le perdite sono anche maggiori per i Pir, i piani individuali di risparmio, che però si magnificano: c’è malafede? 

Enel in Borsa, il titolo più stabile (emesso a € 4,57, si muove poco e non oltre la forcella 4-5 euro) paga ogni anno 21-24 centesimi di dividendo. Che sembra molto – un pay-out che si magnifica del 5-6 per cento. Da cui bisogna detrarre l’imposta, del 26 per cento, e i bolli e i costi della banca obbligatori, commissioni e deposito titoli. Il risparmio è passato da pratica virtuosa a riserva di caccia, per ogni altro eccetto che per il risparmiatore – una funzione folle o stupida.

Per il ponte sul Polcevera non c’è ancora un progetto. Ma Cantore sa già che la ‘ndrangheta ci ambisce. Certo, le mafie sono lì per quello. Ma anche le autorità antimafia. Si magnificano a vicenda. A un costo che sarebbe molto più produttivo sul terreno, del contrasto effettivo alle mafie.

Italia ultima nella digitalizzazione. O penultima, con Bulgaria, Romania, Malta eccetera, la solita classifica europea. Il paese probabilmente più digitalizzato in Europa, sicuramente più della Germania che solitamente capeggia queste graduatorie – la Germania ha vinto da tempo la guerra delle statistiche. Sicuramente il paese al mondo con più smartphone pro capite.
I dati per queste graduatorie vengono forniti dalle autorità digitali nazionali. Che se ne fanno una ragione  d’essere. Altrove se ne gloriano, in Italia l’autorità vuole crescere, il Responsabile della transizione digitale, vuole più fondi.

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