Il presidente Xi non nominerà i vescovi, come pretendeva, ma si
riserva il benestare. Cambia molto nell’accordo del 22 settembre tra il
cardinale Parolin e il governo cinese, rispetto ai lunghi decenni di non-compromesso
tra il Vaticano e il governo comunista in Cina? Cambia perché non ci sarà più
nessuna ragione legale per la persecuzione della chiesa in Cina. Ma per la chiesa
è un ritorno
L’uso, dopo Costantino, e fino a Gregorio Magno, anzi fino all’anno
Mille inoltrato, l’imperatore ratificava l’elezione dei papi. È solo
con Greforio VII, a fine XImo secolo, che i vescovi vengono nominati dal papa, e
non eletti dal popolo o dai principi. Si può dire la Cina migliore conoscitrice
della storia della chiesa e del diritto canonico. O la chiesa immutabile.
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