Nulla in Baviera di simile a quanto è avvenuto in Italia, dove
gli orientamenti politici tradizionali e consolidati sono stati ribaltati. Il voto
tedesco, nella regione più ricca e meglio amministrata della Germania, è
stabile, a sinistra, al centro e a destra. Ci sono stati spostamenti consistenti fra partiti
contigui, ma non è una novità: l’elettorato tedesco diffida dei governi troppo
forti, quale era la Csu, i cristiano-sociali, e vota quando può per il simile. Ha così dato l’11 per cento – quanto
ha perso la Csu - a una formazione scissionista della Csu, i Liberi Elettori. Che
ora governeranno il Land con la Csu.
Gli equilibri politici sono rimasti immutati. Il voto
socialdemocratico si è travasato nella formazione contigua dei Verdi – che non
sono, neanche lontanamente, affini a 5 Stelle, come si ama far credere. A destra Afd raccoglie quel 10
per cento di voto che c’è sempre stato in Germania, frazionato fra le formazioni
paranaziste, mai entrate nei Parlamenti, e la base più conservatrice del partito
Liberale. Ma ha perso due punti e mezzo rispetto alle politiche di appena un anno fa. La Linke è rimasta al 3 per cento, fuori anche dal Parlamento statale.
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