Il Comitato dei
diritti umani dell’Onu “condanna” la Francia per la legge sul divieto del niqab, la copertura totale della donna.
Lo stesso giorno, per caso, da Haifa la filosofa Fania Oz-Salzberger si
pronuncia non richiesta sullo stesso tema, sulla stessa linea. Israele che
spinge un aspetto odioso dell’islam non è male – la Commissione dell’Onu ,
diciotto membri, poco presenti, accademici senza giurisdizione, è presieduta
dal professor Yuval Shany, dell’università di Gerusalemme, he è quello che
stila i pareri.
“Il problema
sono gli uomini”, dice la professoressa Oz a Davide Frattini sul “Corriere dela
sera”, il problema della cancellazione della donna: “i padri, i mariti, i
fratelli”. Ma prima del khomeinismo si girava per i mondo arabo, per l’Iran,
per la Turchia, fra poche donne velate, poco e vezzosamente, e molte non
velate, liberamente: erano donne senza padri, mariti, fratelli?
La “rivoluzione
pacifica” che impose Khomeini era composta più dalle donne che dagli uomini,
nell’occupazione delle piazze e, il venerdì, delle città. Dunque, un segno di
progresso e di libertà. Ma di donne improvvisamente coperte di nero. Le masse
femminili sempre coperte di nero, col drappo portato davanti alla
bocca, furono le masse d’urto anche nei primi tempi del khomeinismo, al lungo
processo al Majlis, il parlamento, sugli
ostaggi americani, e nei processi politici agli oppositori e ai critici che si
concludevano con la condanna alla forca.
Si potrebbe arguire che manifestavano per liberarsi degli uomini, ma erano al
guinzaglio di uomini, gli ayatollah, in uno stato di servitù volontaria e anzi entusiasta.
Questo per la
verità storica, non per assolvere i padri, i mariti e i fratelli. Anche se pone
problemi, certo, al femminismo - non sempre, all’evidenza, libertario o
progressivo. La copertura integrale della donna non è un fatto di legge islamica,
è un fatto di mentalità femminile. Politica, se si vuole: la cancellazione
della donna avviene in pubblico, tramite l’abbigliamento, non in famiglia,
sempre all’evidenza, né a letto. È la cancellazione del mondo in cui la stessa
si trova a vivere, la modernità. In patria, dalla Persia a Casablanca, e fuori,
in Europa e altrove.
Non si può
proporre, non è corretta, l’ipotesi che il fondamentalismo islamico abbia madri
più che padri, le madri naturali dei terroristi. Ma non si può scartarla: la
bardatura totale della donna è una
scelta e non un vincolo, ed è un rifiuto.
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