martedì 23 ottobre 2018

Ombre - 437

A strettissimo giro di posta la commissione di Bruxelles rigetta il progetto di bilancio italiano: Senza nemmeno il tempo di leggerlo: il rigetto era evidentemente pronto prima ancora che il testo arrivasse a Bruxelles. Poi si dice l’inefficienza della Ue.

L'Europa (non) finisce con i tecnocrati. La condanna di una legge di cui nulla sanno, la condanna preventiva. Da parte di un esecutivo di finti tecnocrati, di fatto rappresentanti di due gruppi politici minoritari da troppi anni, Dc - Tajani compreso - e socialisti. Per il resto obbedienti alla politica di Berlino.

Un passo senza precedenti, con modalità senza precedenti. Di nessuna saggezza: i partiti anti-Bruxelles non potranno che beneficiarne. La violenza suicidaria è la riprova della pochezza di Bruxelles e dei suoi colori politici: l’antieuropeismo non viene per caso.
Paradossalmente danno ragione a Salvini: che ci sarà l
’Europa, di nuovo, quando questi cadaveri saranno interrati. 

I mercati già non ci credono. Milano, che solitamente amplia le oscillazioni, per la ristrettezza del listino, perde la metà di quanto Londra e Francoforte perdono per la crisi di Wall Street.

Grillo esagera alla manifestazione romana dei 5 Stelle, contro il presidente della Repubblica e contro le vittime di autismo, e i giornali sono in pensiero: Grillo vuole riprendersi i 5 Stelle? Grillo abbandona i 5 Stelle? Ma Grillo è sempre stato Grillo, non si nascondeva – sono mutati gli ex Pci che lo votano (quando non votano Lega).

“Responsabili verso il paese, non solo verso i social”. Dice bene il presidente del consiglio Conte. Il governo di Casaleggio ha dell’incredibile. Il suo governo, di Conte. Conte chi?
Ma non è una farsa: li abbiamo visti al Quirinale, hanno giurato, vanno e vengono con le auto blu.

Ipertassare le pensioni di chi se le è pagate con i contributi, chiamandole per gli scemi “pensioni d’oro”, come se fossero regalate da Grillo, nel mentre che si condonano le tasse e le multe agli evasori, come ritratto del nuovo non c’è male. Ma qui si va sul delittuoso impunemente, e anzi accrescendo i consensi.

Il “Corriere della sera” che si affida alle penna “scientifica” del fisico Rovelli per avallare l’uso libero della marijuana era de vedere. La borghesia milanese vuole essere libera di fumare e di tirare. Non c’è più religione, i soldi stanno per tutto, si capisce la Lega, l’affarismo, il radicamento dell’affarismo.

La diossina non c’è a Milano. Neanche la truffa agli enti locali per lo smaltimento dei rifiuti. Le imprese appaltatrici che bruciano i rifiuti invece di trattarli o riciclarli come da contratto fanno parte del “tessuto connettivo” della società. Facile dire una società dei rifiuti.

Non si trova la diossina a Milano, malgrado i tanti roghi di rifiuti, perché non si trova un appaltatore o subappaltatore mafioso. Si cerca da settimane e mesi e niente. Bisogna essere con Milano: forza Milano: fuori il mafioso

La guerra americana in Iraq, che secondo il governo doveva costare nel 2002 “non più di 50 miliardi” di dollari, è costata “oltre” mille miliardi. Quanto aveva calcolato nello stesso 2002 William Nordhaus, ora Nobel per l’Economia – il giornale gli fa dire “un trilione”, cioè un miliardo di miliardi, ma è ma è trillion, americano per mille miliardi. .

La sporcizia è a Roma incredibile. Non quella fotografata e postata da artisti delle fake, col maialino a ruzzolare. Quella quotidiana, in tutte le strade, attorno a tutti i cassonetti. Di sacchi dell’indifferenziata, e di carta e cartoni. Ma nessuno protesta: aspettano i 780 euro a gratis, al mese. Per che altro avranno votato la sindaca?

Non protestano nemmeno le cronache locali, che a Roma sono controversiste. Si aspetta l'assegno anche nelle redazioni? Diavolo di un Grillo.

Il massimo del progresso è, in Islanda, paese delle donne, le classi separate a scuola, maschili e femminili. Per proteggere le femminucce. Che, come si sa, fra loro non non sono aggressive. E gli altri generi?

Sì comprano squadre di calcio per lucrare sui debiti – per prestare loro soldi a un buon rendimento. Era il caso del famoso Thohir, che non sapeva cosa fosse l’Inter, ma si faceva pagare dal club un comodo 8 per cento. E il caso del cinese Suning, che presta 230 milioni. Anche i Suning colgono l’opportunità con l’Inter.
Pi c’è un altro cinese, Lizhang, che “investe” sul Parma, che non sa cosa sia e dove.

I cronisti esaltano il comodo investimento, come impegno sportivo e anzi mecenatismo. Non solo quelli dell’Inter. Al Milan è la stessa cosa, anche se la proprietà, prima un cinese ora un fondo americano, è più sofisticata. Ma al’insaputa dei milanesi?

Ora ci prova Berlusconi? Che si è affezionato al Monza. Che è solo perdite. Berlusconi si è illusrato per le plusvalenze, su ogni bene su cui ha messo gli occhi, dal Milan alle assicurazioni – una sorta di portafortuna. Ma ora anche lui giocherà alla crisi. Per la prima volta ristruttura: riduce gli stipendi, taglia.

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