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giovedì 4 ottobre 2018

Quanto fascismo nell'antifascismo


Il titolo è di un articolo del luglio 1974 sul “Corriere della sera”, di critica della disattenzione in cui si avvolgeva uno sciopero della fame di Pannella lungo ormai di settanta giorni. Per una congiura del silenzio imposta dal Pci, scriveva Pasolini, e dalla D c insieme col Vaticano, attraverso le loro articolazioni nei media. All’indomani del successo al referendum del 12-13 maggio sul divorzio, Pannella aveva ingaggiato battaglia contro gli aborti clandestini. Ma nessuno gli dava udienza, né in Parlamento né al Quirinale, e anche i media tacevano.
Il fascismo perdurante è uno dei temi che ossessionavano Pasolini. Ma pochi interventi denunciavano la censura politica, molto forte a sinistra, oltre che in ambito cattolico. Fascismo era per Pasolini il neo capitalismo, come allora si diceva, la futura società dei consumi.
È contro il capitalismo che Pasolini invocava un vero antifascismo, nuovo, adeguato a tempi, invece che quello, assolutorio, di maniera. Gli antifascisti diceva fascisti se corrivi al neo capitalismo.
Pier Paolo Pasolini, Il fascismo degli antifascisti, Garzanti, pp. 96 € 4,90

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