Il tasso mondiale di crescita della popolazione è attorno all’1
per cento – cioè alla riproduzione - e in calo. L’Onu prevede che il tasso si
ridurrà sotto l’1 nei primi anni 2020.
La popolazione mondiale è cresciuta da 6,145 miliardi del 2000 a
poco meno di sette miliardi (6,958) nel 2010, con un tasso annuo medio di
incremento dell’1,3. Nel decennio successivo, che finisce al 2020, il tasso medio
annuo è dato in regresso, all’1,1. E la popolazione in crescita da 7 a 7,8
miliardi (7,794).
In Europa e in Giappone la popolazione non cresce più da circa venti
anni, e anzi diminuisce, per le morti in soprannumero sulle nascite, malgrado il
prolungamento delle aspettativa di vita – la più lunga si registra in Giappone, l’Italia
viene seconda. In Europa il saldo demografico negativo si compensa con l’immigrazione.
In Asia la Cina è in forte rallentamento, per la politica del
figlio unico, che è stata in vigore per quasi quarant’anni, dal 1979. Con i trend
attuali, la Cina azzererà anch’essa la crescita demografica nel 2025, come l’Europa
ormai da alcuni anni. L’India, ai tassi attuali, sarà entro vent’anni il paese
con la maggiore popolazione.
Cresce solo l’Africa, del 2,5-2,6 di incremento medio annuo, più
forte a Sud del Sahara.È questo uno dei motivi all’origine del forte
investimento della Cina nel continente. Il ministero degli Esteri di Pechino
valuta che a lungo termine, a metà secolo, sarà africana metà della forza
lavoro giovanile nel mondo.
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