Fa piacere, che di Camilleri
siano contesi anche gli stracci, a gara fra gli editori. Questo non è granché.
Se non per l’idea, che è stata una dozzina d’anni fa di Giovanni Casertano per
lo stesso editore, che la ripubblica con diverso titolo: una collana di falsi
d’autore. E per le circostanze che Camilleri ci costruisce attorno: un Antonello
da Palermo invece che da Messina, Boccaccio ambasciatore in Tirolo, eccetera. Per
il vero-falso. “La novella di Antonello
da Palermo” era il vecchio titolo. Boccaccio in Tirolo pare ci sia stato - e si
sia anche fatto la principessa, una Margarete “Boccaccia” (boccaccio-boccaccia?).
Ma il pastiche non è nelle corde
di Camilleri. Che è un narratore più che un letterato. Lui stesso lo riconosce,
in una curiosa nota al testo: lo pseudo Boccaccio “non ha la straordinaria
fluidità narrativa delle altre novelle”. Per doverosa modestia, e per il falso-vero.
Andrea Camilleri, Giovanni Boccaccio. Il Decamerone. La
novella che non fu mai scritta, Guida, pp. 49 € 5
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