L’egittologo, archeologo, storico
dell’arte, incisore, grande burocrate di Napoleone, creatore del museo moderno (Louvre),
autore di una narrazione di viaggio in Sud Italia che ancora fa etsto, è stato
anche scrittore libertino, noto, “Senza domani”, e disegnatore-incisore, ignoto,
di oscenità. Il volume ne riproduce le fantasie che lo specialist Hans-Jürgen
Dopp ha collezionato – per una casa editrice tedesca specializzata nel recupero
della grafica erotica dal Seicento al Novecento. Una piccola parte, dunque, ma
estremamente lasciva, della produzione “priapica” del barone.
Un altro mondo, in cui l’erotismo
aveva una funzione importante. Anche se sous
le manteau, clandestino, animava vite, conversazioni, immaginazioni. Che
oggi si è sterilizzata, specie nei libri e i film che lo esibiscono - Rai 1 non
passa fiction che non ne faccia subito
scena, forse in chiave moralistic, dello squallore.
La curiosità maggiore è la data
di prima stampa di una “Oeuvre priapique” di Vivant Denon: 1793. In pieno
Terrore, a Parigi. Che il barone aveva abbandonato i primi mesi della
rivoluzione, per mettersi in salvo a Venezia. Era tornato a Parigi nel Terrore
per i beni di famiglia dai progetti di alienazione, e non ha esitato a
pubblicare per qualche franco le grafiche fantasticate a Venezia, anche se anonime. Nella rivoluzione
c’era di tutto.
Vivant Denon, Oeuvre priapique, Editions de l’oeil,
pp. 28, ill. € 12
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