È il primo libro che
magnifica la mafia, 1971. Pubblicato dagli Editori Riuniti, casa editrice
allora del Pci, è la relazione al Parlamento della prima Commissione antimafia.
Girolamo Li Causi nell’introduzione, il primo segretario del Pci in Sicilia, e
la premessa alla relazione spiegano la pubblicazione “non tanto per illustrare
le gesta delittuose dell’uno o dell’altro esponente”, quanto “per cogliere i
motivi di quelle gesta”, l’ambiente, le carenze, le responsabilità ataviche
delle “gesta”. Ma è quello che il volume fa, illustrare: Navarra, Genco Russo,
Leggio, Buscetta, i Greco, questi Greco venivano anche sui “familiari”, i settimanali tipo “Oggi”, “Gente”, sono personaggi che non si ricorderebbero se
non fossero stati scritti qui.
Un libro d’oro di assassini
per lo più, e nient’altro. Se non
fossero stati lasciati a lievitare invece che perseguiti subito. Senza disegno
sociale o politico, che disegno, e senza attenuanti o disagi ambientali – che
poi sarebbero razziali: il Veneto era più povero della Sicilia negli anni
1950.
Commissione parlamentare
antimafia, I boss della mafia
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