giovedì 29 novembre 2018

La ninfetta Calipso e i Proci toyboy, della fedele Penelope

“Svelati i misteri erotici dell’Odissea” è il sottotitolo di un saggio breve e denso del grecista americano traduttore di Platone e Aristotele, cattedratico all’università della North Carolina a Chapel Hill. Mosso da due bizzarrie del poema. Di Odisseo che deve sbarazzarsi di “una ninfa in calore”, Calipso. E di una moglie e madre quaranta-cinquantenne, che passa la giornata a filare, concupita da una selva di toyboy poco più che adolescenti, “abbastanza giovani per essere suoi figli”, che banchettano e sbevazzano mantenuti da lei.
La soluzione ai due rebus Reeve non la trova. A meno di non dire l’“Odissea” un viaggio verso la morte, un passaggio generazionale, col figlio-non figlio Telemaco, la ninfetta, i giovani Proci. Ma si diverte a indagare, e diverte. Odisseo, che è sempre triste e vuole partire, ha fatto l’amore con Calipso ogni notte per sette anni, dunque circa 2.500 volte. La fedele Penelope, “in menopausa, o prossima, non è una bambola. E tuttavia, oltre 100 principi (ne ho contati 117)” la corteggiano pressanti, “ragazzi dai 18 ai 24 anni”. Mentre ad Atena travestita da Mentore che gli ha chiesto se veramente è figlio di Odisseo,Telemaco ha risposto: “Mamma mi ha sempre detto che sono suo figlio, è vero,\ ma non ne sono sicuro”.   
C.D.C.Reeve, Sex and Death in Homer
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