Il disinquinamento fu proposto
e recepito come nuovo settore industriale, con incentivi e deduzioni fiscali.
Vide perciò in prima linea le compagnie petrolifere, chimiche e
automobilistiche, le più inquinanti ma anche anche le maggiori sul mercato.
Presto queste compagnie, a partire dal 1969, si
contesero gli spazi pubblicitari in America per celebrare ogni anno l’Earth Day,
la festa della terra.
Contemporaneamente, nello stesso 1968, in Europa si costituiva un
Club di Roma, di manager e accademici, per salvare il pianeta dal degrado. Organizzato
da Aurelio Peccei, ex dirigente Fiat in Sud America, in Argentina e Brasile, il
Club commissionò al Mit, Massachusetts Institute of Technology, un rapporto
sullo stato dell’ambiente. Pubblicato nel 1972, il rapporto, col titolo poi
celebre “I limiti allo sviluppo”, avviava anche li filone della crescita zero e
della deindustrializzazione.
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