martedì 6 novembre 2018

L’ecologia debutta con Nixon

Il disinquinamento, poi protezione ambientale, poi ecologia, debuttava cinquant’anni fa in America con l’elezione di Nixon. Che nel discorso inaugurale dichiarava: “Il prossimo decennio deve assolutamente essere quello in cui l’America paga i suoi debiti con il passato reclamando la purezza della sua aria, delle sue acque e dell’ambiente di vita”. Nel 1970 il Congresso rafforzò il Clean Air Act con poteri federali di normativa e d’ispezione. Venne in seguito costituita l’Environmental Protection Agency, Epa, l’agenzia ambientale federale.
Il disinquinamento fu proposto e recepito come nuovo settore industriale, con incentivi e deduzioni fiscali. Vide perciò in prima linea le compagnie petrolifere, chimiche e automobilistiche, le più inquinanti ma anche anche le maggiori sul mercato. Presto queste compagnie, a partire dal 1969, si contesero gli spazi pubblicitari in America per celebrare ogni anno l’Earth Day, la festa della terra.
Contemporaneamente, nello stesso 1968, in Europa si costituiva un Club di Roma, di manager e accademici, per salvare il pianeta dal degrado. Organizzato da Aurelio Peccei, ex dirigente Fiat in Sud America, in Argentina e Brasile, il Club commissionò al Mit, Massachusetts Institute of Technology, un rapporto sullo stato dell’ambiente. Pubblicato nel 1972, il rapporto, col titolo poi celebre “I limiti allo sviluppo”, avviava anche li filone della crescita zero e della deindustrializzazione.

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