“Le
identità ambigue” è il sottotitolo. Una riflessione in più saggi di trent’anni
fa, 1988, che si ripubblica altrove per essere attuale. A fronte delle
migrazioni, e del riflusso identitario. Ma più interessante è il filo che lega
i saggi, da parte di due pensatori “antisistema”: i rapporti ugualitari e senza
pregiudizio sono indissociabili dall’universalismo borghese.
Un
ritorno a Marx, se si vuole, ma senza le incrostazioni in cui Lenin lo ha
imbalsamato. I diritti sono borghesi. Borghese è il mondo universale. Borghesi sono i diritti
politici, i diritti umani, il codice Napoleone, la libertà. Si vede dai
contrari, che sempre serpeggiano, o riemergono. Più spesso popolari, populiste –
molto comuni peraltro in Germania, all’insegna del Volk, o nello sciovinismo di marca francese.
Étienne Balibar-Immanuel Wallerstein, Razza nazione classe
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