venerdì 16 novembre 2018

Napoli, o la regola delle non regole

Un abruzzese, che ha studiato a Milano, ma è storico emerito del Regno di Napoli, curatore con Villani della monografia “La Campania” della Storia Einaudi delle Regioni italiane dopo l’unità, propone un personalissimo “Napoli” come un’avvisaglia e uno scongiuro, che la città si perpetui. Perché Napoli, come con tutti, compresi i napoletani che scrivono, lo sconcerta più che rassicurarlo. Ma la rassicurazione è semmai nella sua eccezionalità: se Napoli ha durato e dura malgrado se stessa, beh, allora questo è solo un modo di essere e non di perdersi.
Si dice che Napoli è città senza regole, ma questa è una regola: qui non ci sono regole – il conducente nella direzione giusta su una strada a senso unico tiene presente che qualcuno prima o poi verrà in senso contrario.
Si celia. Parlando di Napoli si finisce per celiare, e questo invece è male.
Paolo Macry, Napoli. Nostalgia di domani, pp. 236, ill. € 15

Nessun commento:

Posta un commento