giovedì 1 novembre 2018

Ombre - 438


Michela Murgia stigmatizza su “la Repubblica” “tanto il fascismo «agito» che stiamo vedendo in queste settimane, quanto quello progettato, quando governava il centro sinistra”. Di tutta l’erba un fascio? Il fascismo è anzitutto il rifiuto della politica, della logica politica.

“Paese sera” risorto fa la conta dei lettori di giornali: erano il 67 per cento, due italiani su tre, dieci anni fa, sono ora  il 37 per cento, uno su tre. Ma gli italiani leggono: il 46 per cento si informa sugli “aggregatori di notizie online e portali web d’informazione”. Perché non costano? Ma il giornale costa poco: è un’abitudine. E questa si è persa. Per mancanza di credibilità, non c’è altro nesso, dalla politica allo sport.

Ma quanti animali abbiamo ucciso in 44 anni? Possibile che ne abbiamo sterminato il 60 per cento? La notizia è che è una falsa notizia, calcola “The Atlantic”: è l’estrapolazione di un indice di indici – di indici localizzati e ristretti. Siano, per esempio, 5 mila leoni passati a 4.500, le tigri da 500 a 100, e gli orsi da 50 a 5. Il declino è del 10, dell’80 e del 90 per cento. Tre numeri la cui media fa 60. Ma il numero degli animali censiti è sceso da 5.550 a 4.605, cioè del 17 per cento.

Sciopero alla Mondadori, per la cessione dei periodici. È il primo sciopero nelle aziende di Berlusconi. Si vede che ha perso il tocco in tutto, dopo il Milan, e Forza Italia. E lo affronta senza grazia: ha negato lo spazio nel palazzone Mondadori di Segrate per un’assemblea dei giornalisti.

Nelle “visualizzazioni di pagine per paese”, che Google offre ai blogger di blogger.com, compare ora una “Regione sconosciuta”. Si può digitare da una “regione sconosciuta”? Un mondo alieno? L’emersione di un continente negato al business Ict?

L’ambasciatore Armellini argomenta sul “Corriere della sera” che, essendo le ex colonie italiane in Africa ingovernabili, Somalia, Libia, Eritrea (ci mette anche l’Etiopia, ma l’Italia vi ha poche colpe, in appena cinque anni di “impero”), ciò è dovuto all’Italia, “uno Stato debole con un’amministrazione inefficiente e boriosa”. Bisognerebbe conoscere le altre “amministrazioni” per fare un paragone – dare un giudizio. Ma non sarà che Somalia, Eritrea e Libia sono state lasciate all’Italia perché ingovernabili? C’è una storia anche in Africa.

Col Brasile tutta l’America Latina passa a destra – a meno che non si voglia considerare Maduro di sinistra. Compreso il Messico del populista Obrador. Tutta l’America è a destra, eccetto il Canada di Trudeau. Non avendo più rendite da spendere, per la crisi fiscale degli Stati, l’Occidente non ha più idee. Si vota a destra per arroccamento – nessuno è fascista, o pochi: è paura, anche se non si sa di che. 

Reportage de “L’Espresso” su stupri e torture in Libia, raccontati da una donna etiope, illustrati con foto di interni e esterni da riviste di architettura, eccezionali in Africa e non solo, prese a Niamey, in Niger – dove l’Italia vuole mandare i suoi militari. Che è però un edificio dell’Onu. Nel paese più povero del mondo, dove tre donne su quattro sono sposate prima dell’età, e fanno, in media, otto figli, qualcuno dei quali sopravvive. L’Africa non è raccontabile?

La Spal vince in casa della Roma, la squadra prima del suo girone di Champions League, meglio del Real Madrid, 2-0. E la aprtita dopo perde in casa col Frosinone, che non ha mai vinto una partita, ultimo abbondante in classifica, per 3-0. C’è una logica? Stocastica (scommettitoria)?

Per la morte di Cucchi la corte d’Assise di Roma aveva condannato sei medici – poi assolti in Appello ma intanto rovinati, nella carriera e nella vita. Con un dibattimento seduto su un’istruttoria schierata? Magari dai Carabinieri – anche se non gli stessi che hanno ridotto Cucchi in fin di vita.

L’economia Usa va avanti a tassi cinesi, più 3,5 per cento, gli indici di Borsa vanno in picchiata a passi analoghi, meno 2 meno 3 per cento – passi indietro giganteschi per gli indici americani, Wall Street e Nasdaq, indici stabili e non volatili. Il denaro non corre con l’economia.

Facebook è in effetti una comunità. Di gruppi di ogni genere, in genere di auto compassione, su disgrazie di ogni tipo: malattie, adulteri, abbandoni, morti. Si direbbe ricostituisca lo spirito di paese, ma senza la continuità territoriale, né l’omogeneità socio-storica, di linguaggi. È un linguaggio indistinto, che evidentemente funziona ance se non sembra significante. O da terapia di gruppo: disinnescare il problema parlandone.

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