lunedì 19 novembre 2018

Ombre - 440


Spiega “Report” un meccanismo semplice per il terrorismo islamico in Iraq e Siria, e ora per le bande libiche, di vendere petrolio: attraverso la Turchia, che lo raffina, ai grossisti italiani. Grazie alla legge Monti sulle liberalizzazioni che le estendeva al rapporto tra le compagnie petrolifere e i gestori delle pompe. Senza malizia? Un puro peccato di ideologia?

Ma non c’è solo il terrorismo al governo. Da Napoli in giù è pieno di pompe liberalizzate. Poi magari quando le indagini saranno concluse, fra trent’anni, sapremo che è un altro dei tanti affari di mafia.
Il valore del business si può dedurre dal calcolo del’evasione fiscale, di imposte e accise: sei miliardi l’anno.

Ma non ci sono solo mafie e terrorismo nel petrolio di contrabbando,. Secondo “Report” se ne sono servite anche compagnie petrolifere rispettabili, Tamoil, Q8 e Erg. E perfino la Marina militare.

Meno sbarchi meno morti in mare: quest’anno si sono ridotte a un decimo (212 morti – recuperati – nel 2017, 23 fino a oggi quest’anno). Ma subito l’Onu, l’Agenzia Onu per  Rifugiati, rigira la buona notizia. I morti quest’anno sono di più in rapporto agli sbarchi. Si direbbe che l’Agenzia Onu dei Rifugiati voglia più morti per avere più rifugiati. Come si arriva a queste contorsioni – boia non sono, anzi, l’Agenzia è rappresentata da una sorridente signora?  

Abbiamo ogni giorni Di Battista che pontifica dal Nicaragua, o dove altro si fuma facile, sul padre fascista, su Di Maio bravo giovane, etc. Ma chi è Di Battista, cosa pensa, cosa fa? E perché il giornale se ne occupa, a chi interessa?

Campagna genere #metoo alla Confcommercio contro Sangalli, che viene confermato con una maggioranza accresciuta. Commercianti insensibili alle donne? L’arma del ricatto comincia a spuntarsi?

I senatori 5 Stelle De Falco e Nugnes votano contro per farsi espellere dal movimento e tenersi per sé stipendio e accessori. Questo è quello che dicono i responsabili 5 Stelle. Senza vergogna, né del comandante “cazzuto” né della senatrice. Né dei 5 Stelle.

Marco Minniti dice che vuole rinnovare il Pd, e aspettando che lo chiamino si candida presentando il suo libro da ministro dell’Interno, “Sicurezza e Libertà”. Che presenta invitando Veltroni, mons. Beccia e Gianni Letta. Un quartetto di cui “L’Espresso” spietato pubblica la foto. Minniti si prepara già un posto in paradiso?

Lele Mora rilancia “l’Unità”. Una resurrezione? E una morte? Di certo manca il senso del ridicolo – la “notizia” è smentita, però si tratta. È vero che il condannato per prossenetismo, evasione fiscale e bancarotta è stato redento da don Mazzi.

Torna l’abominio del giornalismo da parte dei 5 Stelle. Che sono un fenomeno mediatico. Incassare e rilanciare è buona tattica al gioco. Ma è curiosa l’attitudine del giornalismo, che consacra chi lo denigra. È la “sindrome Mourinho”, uno che si è fatto milionario denigrando a Milano i giornalisti che lo incensavano – e a Milano lo incensano.

“Il Sole 24 Ore” censisce “oltre 340” incendi a impianti di rifiuti negli ultimi cinque anni: 136 centri di trattamento, 103 discariche abusive, 31 discariche autorizzate, 45 piattaforme di selezione, 14 inceneritori. Per proteggere meglio l’ambiente?

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