protagonista di
una simulazione colossale che giustificò la pronta espulsione del juventino
Cuadrado da parte dell’arbitro tedesco Felix Brych, era drogato. La cosa è
stata accertata, ma l’Uefa ha ritenuto di non intervenire. Né contro il
calciatore né contro il club, e tanto meno sull’esito del match. La droga era
stata somministrata al nervosissimo Ramos per errore dal medico che ne curava
un’infezione.
Quella di Ramos sembra una
barzelletta e lo è. Ma il presidente della Uefa, lo sloveno Ceferin, è a quel posto perché ce lo ha messo Florentino Perez, il potente patron del Real Madrid. Che ne ha per tutti, di disponibilità.
Si dice che lo sport è business, ma è il business mafia – dobbiamo credere ai
detrattori del mercato, anche ora che Marx è morto?
Ora Ceferin è sponsorizzato
da Andrea Agnelli, il presidente della Juventus, ora che Perez non se la passa molto bene. Come dire che non
c’è consolazione per i tifosi: li mettono sempre nel sacco. Dello sport resta
un po’ di napoletana ammuìna, quanto basta per pagare il biglietto, e l’abbonamento
tv, con abbondante e ricca pubblicità.
L’espulsione di Cuadrado a Cardiff non fu un errore. L’arbitro Brych vide benissimo la simulazione. Ma,
arbitro tedesco di mezza classifica, era stato sbalzato da
Collina e Ceferin ad arbitrare la finale: si pagano servitù per questo. La
finale andava bene per il Real, ma non era ancora assicurata: Brych
autorevolmente la assicurò.
“Emergenza rifiuti? È colpa della chiesa”: è la “satira preventiva” di Michele Serra oggi su “L’Espresso”. Ma non è una stramberia: “Secondo il noto antropologo Levi-Pumpkin, l’accumulo è frutto del culto delle reliquie” – c’è tutto il politicamente corretto, compreso il non detto.
Il
nuovo che avanza è in Rai il pensionato Freccero. A suo tempo berlusconiano, poi
antiberlusconiano. Un po’ come il presidente Foa. Ora entrambi mezzo leghisti e
mezzo 5 stelle. Buono per tutte le
stagioni è sempre la ricetta. Non solo nel raiume.
Trump
manda a dire agli europei di diffidare dei colossi cinesi dell’ict, Huawei e
Zte. Scandalo delle “potenze “ europee, da vergini offese. Dimenticando che i
giganti cinesi sono di proprietà, dirette e indiretta, del governo cinese, del
partito Comunista cinese. Dimenticando anche che l’allarme, prima del grasso
odiato tycoon Trump, era stato dato dalla prima amministrazione Obama.
Campeggia
in prima sul “Corriere della sera”, e poi in una pagina amorevolmente dedicata,
con due giornalisti d’eccezione, fatti rientrare alla bisogna dai rispettivi
uffici di corrispondenza, Mazza e Valentino, una intervista col ministro iraniano
degli Esteri, di cui non mette conto riportare il nome perché non conta niente,
per dire furbo che “l’America non conta nulla”. E magari il “Corriere della
sera” non è stato pagato. Siamo già agli ayatollah? È questione di logge?
Il
ministro degli Esteri degli ayatollah confida anche al “Corriere della sera” che
negozierà con l’Europa ma non con gli Stati Uniti. Quel Trump, dice, “è
inaffidabile”. Perbacco.
Viene
l’Inghilterra al primo posto per i “crimini di odio” dettati dal pregiudizio
razziale o religioso – in Inghilterra vale solo il primo. Il paese che per primo
e più larghezza ha accolto africani e asiatici. Né si è impoverito – non più da
alcuni decenni, dopo gli anni duri della guerra e postbellici. Il razzismo è una
forma di odio ancestrale? Non politico, né culturale.
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