1.778.000 famiglie in povertà assoluta,
5 milioni e 58 mila persone, di cui un milione e duecentomila bambini, l’8.4 per cento della popolazione – nel 2005 era
in queste condizioni il 3 per cento (Maurizio Franzini, presidente Istat).
L’incidenza della povertà assoluta è maggiore
al Sud, 10,3 per cento delle famiglie. Ma è sopra il 5 per cento anche al
Centro (5,1) e al Nord (5,4).
Quattro milioni di italiani rinunciano
alle cure mediche per motivi economici. Soprattutto nelle fasce più alte di
età, di pensionati al minimo (Maurizio Franzini).
539 mila italiani poveri non si sono
permessi nel 2017 nessun medicinale (Fondazione Banco Farmaceutico).
Tredici milioni, pur non essendo nella
fascia della povertà hanno rinunciato a qualche accertamento medico per
risparmiate (id.).
Molti “deflussi di portafoglio” si
segnalano dai paesi emergenti e da alcuni paesi industrializzati (leggi:
l’Italia), cioè fughe di capitali – “Rassegna trimestrale” della Bri, la “banca
delle banche”.
Il pil si è contratto in Germania nel terzo trimestre. Effetto di una riduzione dei consumi interni e delle minori importazioni della Cina, soprattutto di automobili.
L’economia mondiale rallenta il tasso di crescita, esposta a “nuovi shock negativi” – “World Economic Outlook” del Fondo monetario.
“La prossima recessione” è la copertina
dell’“Economist” di metà ottobre.
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