venerdì 23 novembre 2018

Social e media, chi è il più brutto del reame

Intemerata contro la rete di Cazzullo nella rubrica dei lettori sul “Corriere della sera. Non salva niente, sotto il titolo La Rete distrugge cultura, lavoro, commercio: “Viviamo un tempo rivoluzionario. La rivoluzione digitale sta cambiando la vita, la politica, il lavoro più velocemente di quanto abbia fatto quella industriale. E non sempre in meglio. Secoli di lavoro intellettuale vengono distrutti…Tutto quanto l’uomo ha scritto, composto, dipinto, pensato viene ora fatto a pezzi dalla rete e disperso nel vento. In pochi leggono un libro o vedono un film per intero. A teatro o alle mostre d’arte… un cinquantenne si ritrova a essere lo spettatore o il visitatore più giovane.” Peggio per i giornali, “schiantati dalla rete, che ne ruba i contenuti e al contempo li addita come complici del sistema”.
Peggio anzi per tutti: “Senza la rete non avremmo avuto la Brexit, Trump, Grillo, Salvini, Bolsonaro. La rete fa a pezzi la democrazia rappresentativa. Rinfocola l’odio e la frustrazione. Rende noiose e sospette le competenze. Dà voce agli imbecilli, come ha fatto notare Umberto Eco. Toglie spazio alla concentrazione e alla riflessione. Alimenta il narcisismo, attitudine sterile per definizione. Distrugge il lavoro impiegatizio e il piccolo commercio. Crea enormi quantità di denaro e di potere e le concentra in pochissime mani. Certo, resta una scoperta straordinaria….”
Che uso fa Cazzullo della rete? E in libreria ci va, uno dei commerci più prosperi, se ne aprono in continuazione? O alle mostre, dove più spesso è anche difficile entrare. Il cinema non è mai stato così prospero, le produzioni si moltiplicano, a centinaia, a migliaia, la distribuzione ha infiniti sbocchi. Forse non è effetto della rete, è la tecnica on demand che moltiplica la diffusione, ma non è nemmeno colpa. E che cosa decide la rete, che gli elettori non decidano per sé? O dobbiamo credere ai Russiagate, che potenze occulte eleggono marionette? Che c’entra l’Italia con Bolsonaro? O allora non è la giustizia politica che unisce Italia e Brasile? Di quanto 5 Stelle e Lega non sono l’effetto della implosione del Pci – della lingua di legno, della bugia elevata a sistema, e anzi rivoluzionaria? Che una sinistra per mezzo secolo forte al 50 per cento ha ridotto a uno o due decimi. Non c’è una Unione Europea di vecchi politicanti, neanche tanto capaci – la commissione Juncker resta agli annali per non aver applicato e nemmeno proposto un solo piano, una idea, un progetto, in anni di crisi (mentre si compiace di polemizzare, con le battutine, come al vecchio bar Sport).  È davvero Trump è l’effetto dei social – l’eletto di Putin...? E chi è che ci fa leggere ogni giorno sei e anche otto pagine di cosa hanno detto Di Maio e Salvini, riciclandone le segreterie social, che non interessano a nessuno? Fare il giornalista sarà pure meglio che lavorare ma è ancora vero? Forse sì, limitandosi a leggere i social, una mezzoretta al giorno.

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